India: preghiere e marce contro le violenze anticristiane
Ieri migliaia di fedeli della diocesi di Kollam, nel Kerala, hanno partecipato alla
tradizionale Kristhu Raj rally – la processione di Cristo Re – per chiedere la fine
delle violenze contro i cristiani in India. La processione - riferisce l'agenzia AsiaNews
- è un appuntamento tradizionale per la diocesi di Kollam, una delle più antiche del
Paese; la giornata di ieri è divenuta anche occasione per invocare la libertà religiosa
in India, manifestare solidarietà alla comunità cristiana dell’Orissa e per chiedere
maggiore protezione per i cristiani, vittime di crimini che restano spesso impuniti.
Alla manifestazione hanno aderito fedeli provenienti da 102 parrocchie: essa ha preso
il via dalla scuola di Sant’Aloisio e si è conclusa al convitto femminile di San Giuseppe,
dove i leader religiosi hanno tenuto un comizio. Durante il percorso i fedeli hanno
intonato slogan e canti accompagnati da una schiera di curiosi, molti dei quali non
cristiani, che seguono da sempre la processione di Cristo Re. Mons. Stanley Roman,
vescovo di Kollam, ha sottolineato che “l’armonia fra i fedeli di religioni diverse
è stata il marchio di fabbrica del Kerala nel passato”, mentre oggi vi sono “molti
problemi”. “Non dobbiamo permettere all’infezione di diffondersi”, afferma il prelato.
“Al contrario dobbiamo identificarne le cause” e promuovere il concetto di “amore,
giustizia e verità”. Sabato scorso a Chennai, nel Tamil Nadu, oltre 2000 persone –
molte le donne e i fedeli non cristiani – hanno aderito a una seconda marcia di protesta
contro le violenze anti-cristiane in Orissa. La manifestazione è stata indetta da
28 gruppi femminili del Women’s initiative for secular India (Wisi) e vi hanno aderito
attori, scrittori, suore e gente comune, che hanno sfidato la pioggia battente percorrendo
le vie della città. I dimostranti hanno chiesto alla magistratura indagini approfondite
per punire gli autori dello stupro ai danni di suor Meena Barwa. (R.P.)