2008-11-24 15:29:29

Conclusa a Lione la Settimana sociale di Francia


Le conclusioni della 83ma Settimana sociale di Francia sono state fissate in un Messaggio finale e in una Dichiarazione interreligiosa, letti all’Assemblea dei 4 mila partecipanti, tra i quali numerosi provenienti da diversi Paesi dell’Est. Nei due documenti trova risposta la domanda al tema della Settimana: “le religioni non sono una minaccia ma rappresentano una risorsa per le società, un patrimonio etico da valorizzare”. Ma come? Innanzitutto, si legge nel Messaggio, “non minimizzare le convinzioni religiose presentandole come moraliste o arcaiche, non discriminare le persone in base alle proprie convinzioni religiose, promuovere a vari livelli incontri interconfessionali ed interreligiosi”. “Tra religioni e società un nuovo dialogo è possibile – afferma il Messaggio - da una parte le società, ricche di libertà inedite e di potenzialità a volte inquietanti si stanno affrancando da quei cliché che vogliono le religioni relegate alla sfera privata, dall’altra le religioni si riconoscono minoritarie e non pretendono più di esercitare sulla vita pubblica una qualsivoglia influenza”. I valori dell’ispirazione cristiana, come “la fraternità, la scelta preferenziale dei poveri, la ricerca del bene comune, la difesa e la salvaguardia dell’ambiente”, possono rispondere alle “dolorose contraddizioni che attraversano le nostre società in questo tempo”. “In un mondo segnato da diversità crescenti, la testimonianza ecumenica ed interreligiosa sui grandi temi è un invito al dialogo. Non si tratta di un esercizio di comunicazione ma di una conversione del cuore, una riscoperta dello spirito all’opera in noi e nella società”. Ed in questa prospettiva ha assunto particolare valore la Dichiarazione interreligiosa, siglata da cristiani, islamici ed ebrei, presentata contestualmente al Messaggio. Nel testo i rappresentanti religiosi affermano che “il principio di separazione del politico e del religioso è per noi una premessa e una condizione per ogni esperienza religiosa e politica serena. Ma questa premessa non è semplice neutralità, deve essere accompagnata da un atteggiamento di rispetto, da un desiderio di conoscenza e di riconoscimento dell’altro, anche se non condividiamo la stessa fede e le stesse convinzioni”. Il compito urgente, si legge ancora, è “moltiplicare in ogni luogo il dialogo tra credenti e il dialogo con i nostri fratelli non credenti”. Consapevoli delle loro responsabilità le religioni hanno un messaggio particolare da consegnare alle nostre società”, che così viene sintetizzato: sacralità della vita, centralità della famiglia, rispetto del Creato. La dichiarazione così si conclude: “La nostra affermazione di un Dio che ci supera ma vuole il nostro bene e ci rende particolarmente attenti alla giustizia. La nostra fede ci obbliga infatti, a volte e malgrado tutto, a prendere posizione verso e contro tutto in favore della giustizia. La giustizia infatti non appartiene né a noi né ad altri perché ci è data attraverso la fede in un Dio giusto. Noi ci impegniamo a lavorare, giorno dopo giorno, a renderci più fedeli a ciò che Dio attende da noi”. (Da Lione: Daniele Rocchi) RealAudioMP3







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