2008-11-20 15:25:56

La Croce Rossa delle Filippine denuncia: oltre 46 mila sfollati nella guerra in corso a Mindanao


Gli scontri delle ultime settimane a Mindanao, nel sud delle Filippine, hanno causato più di 46 mila sfollati. Lo afferma un rapporto della Croce rossa filippina (Pnrc) diffuso martedì scorso, in base al quale vi sono 46.350 persone – appartenenti ad oltre 11.700 nuclei familiari sparsi in nove province – che hanno dovuto abbandonare case e proprietà a causa della guerra fra l’esercito governativo e le truppe del Fronte islamico Moro (Milf). La Croce rossa - riferisce l'agenzia AsiaNews - ha allestito 20 centri di accoglienza nelle zone di Cotabato, Lanao del Norte, Iligan City, General Santos City, Basilan, Sulu, Misamis Occidental, Sultan Kudarat e Bukidnon, al cui interno vengono forniti cibo e generi di prima necessità. A rendere più difficili gli interventi umanitari vi sono i continui scontri a fuoco fra i due fronti. Da Mindanao arrivano anche piccoli segnali di speranza; la Croce rossa ha avviato la ricostruzione di una parte delle case distrutte, 12 delle quali già completate nella municipalità di Kolambugan; a Kauswagan sono quasi pronti sette alloggi per sfollati sui 12 in programma. Fa ben sperare anche il primo vertice della Conferenza vescovi-ulema a Jolo – nella provincia di Sulu – in calendario in questi giorni, nonostante le ripetute minacce di sequestri lanciate da Abu Sayyaf, organizzazione terrorista legata ad al Qaeda. All’incontro vescovi-ulema partecipano 85 delegati ed è presieduto dall’arcivescovo di Davao, mons. Fernando Capalla, dal vescovo emerito mons. Hilario Gomez, e dal presidente della Lega filippina degli ulema Aleem Aboali Cali. Il vicario apostolico di Jolo Angelito Lampon, degli Oblati di Maria Immacolata, lo definisce “storico” perché “per la prima volta si tiene a Jolo” ed è un forte messaggio alla popolazione nella direzione della pace e della concordia fra i fedeli delle due religioni. (R.P.)







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