2008-11-20 15:07:31

Convegno a Roma sui Padri della Chiesa, maestri di pensiero da riscoprire nella cultura contemporanea


Dove ricercare le radici della cultura europea? Come leggere i Padri della Chiesa in tal senso? A queste e ad altre domande ha voluto offrire alcune risposte il convegno che si è svolto stamani all’Università La Sapienza di Roma, organizzato dalla stessa università insieme all’Istituto Patristico Augustinianum, alla Casa editrice Città Nuova e alla Nuova Biblioteca Agostiniana. Il servizio di Tiziana Campisi:RealAudioMP3

Maestri di pensiero: i Padri della Chiesa sono ancora oggi fonti di conoscenza e di sapienza; lo sono in particolare per i cristiani, per avere spiegato nei loro scritti i dogmi della fede, ma sono anche figure aperte al dialogo con il mondo della cultura che spesso però li ignora. Come spiega la professoressa Emanuela Prinzivalli, docente del Dipartimento di Studi Storico-Religiosi dell’Università La Sapienza di Roma:

 
R. – I Padri della Chiesa sono un patrimonio culturale dell’umanità intera. In autori come Origene e Agostino, l’intersezione fra filosofia e presupposto di fede, la capacità dialogica e di “retractatio” anche all’interno del loro pensiero, è tale che appunto fornisce per noi uno stimolo a fare altrettanto, ad assimilare a reinterpretare e rivivere.

 
D. – Ma perché i Padri della Chiesa sono poco noti al grande pubblico?

 
R. – A mio parere, perché innanzitutto una componente culturale italiana poco conosce quello che è il testo base dei Padri della Chiesa, cioè la Bibbia; non conoscere la Scrittura, come dire, impedisce anche una comprensione di questi autori.

 
D. – Come si potrebbe superare questo problema?

 
R. – Con dei programmi scolastici, far rientrare nel livello universitario, nella cultura scolastica queste parti, che invece sono erroneamente sentite come religione.

 
D. – Invece, quanto è importante per un cristiano conoscere i Padri della Chiesa?

 
R. – Per un cristiano è importante per avere un dialogo, per capire che cosa è patrimonio perenne di una cultura e anche di una fede; è importante perché, per un cristiano, può diventare il dialogo con amici che parlano di cose che attingono a ciò che più di profondo desidera l’essere umano.

 
Tra le Case editrici che si sono proposte di divulgare il pensiero dei Padri della Chiesa figura Città Nuova. Giovanni Battista Dadda, direttore generale, ricorda com’è nata negli anni Settanta l’idea della collana patristica che oggi conta 200 pubblicazioni:

 
R. – Era nata l’esigenza di rendere i Padri più alla portata di tutti, senza necessariamente avere il testo latino-greco a fronte, con tutte le annotazioni; portare la ricchezza patristica non negli scaffali ma nella vita pratica, di ogni giorno.

 
Ma a quali obiettivi mira adesso Città Nuova con le sue nuove pubblicazioni sui Padri della Chiesa? Risponde il direttore editoriale Donato Falmi:

 
R. – La letteratura patristica è, per così dire, sconfinata; però, perseguiamo almeno l’obiettivo di dare i testi più significativi. E insieme ai testi più significativi, anche i testi che affrontano tematiche significative, in genere legate alla teologia e alla vita della Chiesa, ma non solo; perché entrando nella vita concreta della loro gente, i Padri poi affrontano anche temi che riguardano la condizione dell’uomo, la vita sociale. Sono temi di sempre.







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