Concluso a Nicosia l'incontro "Uomini e Religioni" di Sant'Egidio. Ai nostri microfoni
il card. Kasper
Nessun odio, nessun conflitto, nessun muro può resistere alla preghiera, al dialogo,
al perdono. Rappresentanti di confessioni e culture diverse lanciano un forte appello
per la pace nel mondo. Questo il richiamo espresso ieri sera a conclusione dell’incontro
“Uomini e Religioni” organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio a Cipro. Da Nicosia,
la nostra inviata, Francesca Sabatinelli:
Dialogo
e preghiera per far crescere una civiltà di pace che eviterà al mondo di diventare
disumano. L’appello di pace che ha chiuso Uomini e Religioni chiede ai ricchi del
mondo di guardare ai poveri e a chi soffre per guerra e violenza. Più spirito e più
senso di umanità è quello che chiedono i leader religiosi. Il richiamo a cancellare
le ingiustizie si alza da una Cipro drammaticamente divisa, una ferita che questo
meeting vuole contribuire a risanare favorendo la reciproca conoscenza, permettendo
l’incontro tra alcuni religiosi con i negoziatori greco cipriota e turco cipriota
che assieme all’inviato Onu portano avanti le trattative. Niente è perduto con il
dialogo e tutto è possibile ha detto il fondatore di Sant’Egidio, Riccardi, occorre
far crescere tra gli uomini quello spirito di Assisi che ha avuto in Giovanni Paolo
II il suo iniziatore e che il prossimo anno soffierà a Cracovia. Ed è stato affidato
a Ingrid Betancourt il compito di rendere testimonianza e di chiedere a nome di chi
soffre, di chi è ostaggio, torturato e abusato dal potere, di non arrendersi e di
vedere nelle religioni non muri ma ponti che uniscono.
Forte come
sempre, dunque, l'attenzione del Meeting “Uomini e Religioni” all'attualità internazionale,
ma intensa anche la parte dedicata ai rapporti ecumenici. Ai nostri microfoni una
delle personalità ecclesiali presenti a Cipro, il card. Walter Kasper, presidente
del Pontificio Consiglio per l'Unità dei Cristiani, intervistato da Francesca Sabatinelli: