2008-11-18 14:16:41

Oggi le conclusioni del meeting interreligioso di Cipro. Intervista con il cardinale Kasper


Con la speranza che l’isola di Cipro possa cessare di essere l’ultimo muro d’Europa, si chiude oggi a Cipro, l’edizione 2008 di "Uomini e Religioni", l’incontro organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio. Da Nicosia di riferisce la nostra inviata, Francesca Sabatinelli.RealAudioMP3

Da Cipro le religioni vogliono riaffermare la potenza dello spirito, della preghiera e del dialogo e l’azione che questa forza può esercitare anche sulla politica. La Nicosia segnata da una divisione che crea due realtà drammaticamente opposte, e non per religione quanto per evidenti disparità sociali e condizioni di vita, è diventata in questi giorni il teatro di incontri tra i leader religiosi che dal 1987 hanno caratterizzato gli appuntamenti di Sant’Egidio.

 
Questa edizione aspira però a qualcosa di ben più concreto, perché accanto alle tavole rotonde, alle strette di mano tra Imam, rabbini, patriarchi e cardinali, si è snodata la via della diplomazia. Una delegazione di Sant’Egidio e di vari esponenti religiosi ha incontrato in questi giorni i negoziatori da parte turca e greco-cipriota che assieme all’inviato delle Nazioni Unite, stanno portando avanti le trattative perché a Cipro si arrivi ad una soluzione, togliendo il dato religioso da un problema che è politico-territoriale. "Uomini e Religioni" in questi giorni è stato anche questo, oltre agli appelli per una pacificazione in Terra Santa, in Libano, in Iraq, di sostegno alle martoriate comunità di cristiane dell’ India e di tanti altri luoghi, oltre all’invito a non dimenticare i poveri, vere vittime della crisi finanziaria internazionale. Questa sera la chiusura di questa 22.ma edizione con la lettura del messaggio di pace inviato al mondo da tutte le religioni e l’appello di una importante testimone, Ingrid Betancourt.

Forte come sempre, dunque, l'attenzione del Meeting all'attualità internazionale, ma intensa anche la parte dedicata ai rapporti ecumenici. Sul punto, ecco l'opinione di una delle personalità ecclesiali presenti a Cipro, il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l'unità dei cristiani, al microfono di Francesca Sabatinelli:RealAudioMP3

R. - Siamo su una buona strada con le Chiese ortodosse. Adesso parliamo del ruolo del vescovo di Roma nel I millennio nella Chiesa universale, quindi parliamo del primato di Roma e c’è un buon riavvicinamento, anche se non un pieno consenso: è un passo importante. Anche l’amicizia fra vescovi ortodossi e vescovi cattolici diventa sempre più stretta. Il Patriarca ecumenico è stato tre volte a Roma, e mai era avvenuto in tutta la lunga storia della Chiesa. Le cose vanno avanti, anche se ancora ci vuole tanto tempo. E' necessario che anche i fedeli siano coinvolti e per questo ci vuole più tempo per cambiare la mentalità. Abbiamo fatto, però, buoni passi negli ultimi 40 anni e possiamo andare con speranza verso il futuro.

 
D. – Quindi, lei è ottimista?

 
R. – Io ho l’impressione che lo Spirito Santo stia dietro a questo movimento e ci spinga ad andare avanti nonostante tutte le difficoltà che poi sono normali nella vita dell’uomo. C'è da considerare anche il fatto che tutti quei Paesi che erano isolati e che hanno vissuto il comunismo oggi vogliono entrare nell’Unione Europea: e i giovani sono più aperti e penso che adesso le circostanze politiche siano dalla nostra parte. Nel passato la politica ci ha diviso, adesso la politica ci spinge ad unirci. Abbiamo le stesse sfide, cattolici e ortodossi, e così dobbiamo rispondere insieme a queste sfide.







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