Svizzera: i 10 anni di "Arzillier", la Casa del dialogo interreligioso
"Arzillier", la Casa del dialogo interreligioso di Losanna, festeggia 10 anni di
attività. Il termine Arzillier, che deriva dalla parola “arzille”, argilla, è stato
scelto come metafora per sottolineare la fragilità del dialogo tra le religioni e
vuole indicare la delicatezza del lavoro della Casa del dialogo. L’istituzione, in
questi anni, ha giocato un ruolo importante nell’iniziare i giovani alla tolleranza
nei rapporti con gli altri. Anne-Catherine Lyon, consigliere dello Stato valdese,
ha sottolineato quanto importante sia informare i bambini delle scuole delle diverse
tradizioni religiose osservate nell’ambiente in cui vivono. Fra i 60 mila allievi
della scuola dell’obbligo, ha precisato, 4 su 5 dichiarano la loro appartenenza religiosa
e si contano il 37% di bambini cattolici, il 32% protestanti, il 10 musulmani, il
7 di altre confessioni. Il sindaco di Losanna, Daniel Brélaz, ha evidenziato, da parte
sua, che nella capitale valdese il 36% degli stranieri vive secondo la propria religione
e cultura e a tal proposito ha auspicato che l’Arzillier “possa fare di questa multiculturalità
una chiave per l’avvenire”. “Raccomandiamo di abbandonare ogni pretesa di monopolio
della verità – ha detto Susan Hansen, rappresentante della comunità Baha’i – e di
contribuire, in armonia, con gli altri, all’edificazione della pace e della comprensione
reciproca”. L’abbate Jean-Robert Allaz, vicario episcopale del cantone di Vaud, ha
precisato che la Chiesa cattolica valdese, composta per lo più da fedeli che giungono
da diversi Paesi, conta sull’apertura e la conoscenza dell’altro. Antoine David, rappresentante
della comunità ebraica, infine, ha descritto il dialogo interreligioso come un canto
a più voci in cui per mantenere il tono della propria voce occorre ascoltare quella
degli altri. (T.C.)