I vescovi del Paraguay non amministreranno, come chiesto dallo Stato, fondi pubblici
Il Comitato di presidenza della Conferenza episcopale del Paraguay, in un comunicato
a firma del segretario generale mons. Adalberto Martínez Flores, vescovo di San Pedro,
ha risposto ieri ad una proposta del presidente Fernando Lugo. Il capo di Stato del
Paraguay giorni fa aveva chiesto alla Pastorale sociale di prendere parte all’amministrazione
di una parte dei 15 milioni di dollari del Programma “Itaipú” per aiutare i contadini.
In una seduta straordinaria i vescovi della presidenza hanno ascoltato le informazioni
fornite dalla Commissione episcopale per la pastorale sociale che aveva ricevuto la
richiesta delle autorità. Dopo uno scambio di opinioni hanno deciso di “non accettare
la proposta poiché, si legge nel comunicato, non si aderisce a quanto è stabilito
nella Costituzione nazionale per quanto riguarda i rapporti d’indipendenza e autonomia
tra la Chiesa e lo Stato”. I presuli ringraziano l’Ente binazionale, cioè l’organizzazione
responsabile del programma, “per la fiducia manifestata nei confronti della Commissione
per la pastorale sociale” e suggeriscono un’altra modalità di collaborazione. In concreto
i vescovi propongono la “creazione di una Commissione mista tra la Chiesa cattolica
e lo Stato, in armonia con lo spirito della Costituzione”, che incoraggi tutte le
collaborazioni tra le diverse componenti della nazione, “con lo scopo di stabilire
una cooperazione reciproca negli ambienti pertinenti e per promuovere il bene comune”.
L’ente binazionale, creato nel passato governo del presidente Nicanor Duarte (2003
– 2008), con fondi provenienti dall'Impresa nazionale idroelettrica “Itaipú”, finanzia
da quasi tre anni varie iniziative indirizzate soprattutto alle popolazioni contadine
più povere ed emarginate. Oltre alla nobiltà dei suoi scopi, quest’Ente però, negli
ultimi mesi, è stato al centro di molte dure polemiche per quanto riguarda l’utilizzo
trasparente dei fondi. Sono in corso numerose indagini da parte della magistratura
e sulla stampa locale si susseguono denunce su casi di corruzione e uso indebito di
soldi pubblici. (A cura di Luis Badilla)