Concluso a Roma il Convegno sulla Costituzione organizzato dalla pastorale universitaria
Si è concluso oggi a Roma il convegno “La Costituzione repubblicana. Fondamenti, principi
e valori tra attualità e prospettive” organizzato dall’Ufficio per la pastorale universitaria
del vicariato in collaborazione con il Ministero dell’ istruzione dell’ università
e della ricerca. Il meeting iniziato lo scorso giovedì, ha voluto ripercorrere la
storia della Carta costituzionale italiana nell'attuale contesto europeo. Il servizio
di Marina Tomarro.
La Costituzione
non è solo il prodotto di un momento storico, ma è qualcosa di vivo che ancor oggi
a 60 anni dalla sua nascita contiene in sé valori che rappresentano in maniera profonda
gli italiani. Con queste riflessioni sì è concluso il convegno sulla Costituzione
che ha visto protagonisti oltre 400 docenti universitari provenienti da tutta Italia.
Giuseppe Tesauro giudice della Corte Costituzionale:
“La
Costituzione è un nobile pezzo di carta, che va alimentato giornalmente, va letto,
interpretato anche, rispetto alle esigenze sociali che cambiano: in 60 anni sono cambiate
e quindi è giusto che ci sia un interprete molto vigile a cogliere queste novità fra
le esigenze nella società e legga la Costituzione nel modo giusto. Però, ecco, l’impianto
ha retto ed è stato il cemento per tutta una serie di fenomeni sociali. Il bilancio,
secondo me, ad oggi, è molto positivo”.
Ma parlando oggi di Costituzione
italiana non si può evitare di allargare l’orizzonte sulla comunità europea e capire
in che modo oggi la Carta costituzionale si possa inserire in questa prospettiva.
Ascoltiamo ancora Giuseppe Tesauro:
“Il fenomeno europeo è un fenomeno
di grande rilevanza, di grande importanza e molto spesso è oggetto di luoghi comuni.
Spesso si parla del mercato, della concorrenza, dove ogni cosa è antipatica, è arcigna.
Oggi l’Europa è qualcosa di molto più vicino al cittadino di quanto non si pensi”.
E
durante il meeting si è affrontata anche la questione Stato-Chiesa ponendo una particolare
attenzione sul ruolo dei cattolici di fronte a scelte dello Stato non compatibili
con il pensiero cristiano. Il cardinale Attilio Nicora presidente
dell’ Amministrazione del patrimonio della Santa Sede:
"Oggi più che
mai si avverte uno scarto tra le eleborazioni giurisprudenziali e legislative e l'ispirazione
antropologica originale. Allora l'unica strada è quella di rinnovare, da parte soprattutto
dei cristiani, una coscienza culturalmente avveduta della propria identità e dei valori
che non sono da possedere egoisticamente ma che sono da consegnare a tutti. E' poi
necessaria la capacità di star dentro agli sviluppi giuridico-sociali anche sulle
frontiere europee che diventano sempre più determinanti per rendere testimonianza
in termini culturali e per cercare di ri-orientare verso autentici valori".