L’impegno del laicato nel documento conclusivo della plenaria dei vescovi del Messico
“Viviamo un autentico cambiamento epocale e ciò comporta l’esistenza di crisi profonde
nell’ambito della vita personale e sociale, ma al tempo stesso offre grandi opportunità
per costruire il Regno di Dio”. È questo uno dei pensieri centrali dell’ampia dichiarazione
con la quale i vescovi del Messico hanno concluso la loro 86.ma Assemblea plenaria
che - come sottolineano nel documento - ha avuto una metodologia di lavoro inedita.
Insieme ai prelati, infatti, hanno partecipato 118 laici, uomini e donne provenienti
da 67 diocesi. Il motivo specifico di questa presenza è la preparazione del lancio
della Missione continentale e dunque l’articolazione del ruolo e dei compiti del laicato
in questa grande sfida. I vescovi messicani rilevano, infatti, la presenza nel Paese
di un “gran numero di laici convinti di dover dare ragione e testimonianza pubblica
della loro fede nei diversi campi in cui vivono e lavorano: famiglia, politica, imprenditoria,
cultura e mass-media” e a volerlo fare soprattutto “nella difesa della vita”. Ricordando
l’approvazione dell’aborto in assemblee legislative federali, i vescovi ribadiscono
che sono decisioni “che distorcono il fondamento dell’autentico Stato di diritto e
feriscono la dignità degli esseri umani più vulnerabili e indifesi”. Si tratta di
una realtà ancora più preoccupante, rilevano i presuli messicani, se tutto ciò va
unito “alla promozione attiva di una vita sessuale senza riferimenti morali oggettivi,
associata al disprezzo per la famiglia costituita sul matrimonio”. Riflettendo sulla
famiglia, i presuli parlano del dramma della povertà e, in particolare, affermano
che “il Messico continua ad essere uno dei Paesi con la maggiore iniquità sociale
perché le ricchezze sono sempre concentrate nelle mani di pochi. Al tempo stesso,
oltre la metà della popolazione vive al di sotto della soglia minima consentita per
lo sviluppo e la dignità”. “Questo nostro scenario fa sì che la missione dei laici
abbia uno speciale significato perché, seguendo la propria vocazione, spetta a loro
la trasformazione del mondo”; tale cambiamento, sottolineano i vescovi, passa attraverso
“l’annuncio di Cristo in ogni ambiente, struttura e istituzione riconoscendo che il
Vangelo è la nuova novella per tutti e per ciascuno”. La parte finale del documento
episcopale approfondisce - come previsto dall’agenda della Plenaria - la situazione,
la missione e i compiti del laico messicano di fronte alla grande sfida lanciata ad
Aparecida: la Missione continentale che, di fatto, è cominciata ieri in tutto il Paese.
Infine, l’Assemblea plenaria dei presuli ricorda ai laici alcuni campi prioritari
della loro azione e concludendo l’esortazione citano la promozione e la difesa della
vita intesa dal suo concepimento fino al suo termine naturale; la difesa della dignità
e la vocazione della donna nella società e nella Chiesa; il rinforzo della famiglia
e del matrimonio; la promozione di un sistema educativo capace di formare nella fede
e nello sviluppo della personalità; la solidarietà e la cura speciale per i più poveri
e la diffusione della dottrina sociale della Chiesa. I vescovi, nel volere trasmettere
altri contenuti da inserire nell’annuncio evangelico della Missione continentale,
terminano rilevando anche l’importanza della protezione e della promozione dei diritti
umani, prima fra tutti del diritto alla libertà religiosa, che ritengono componenti
essenziali “per la formazione di una nuova cittadinanza, più responsabile, partecipativa
e impegnata attivamente nella ricerca e gestione del bene comune”. (A cura di Luis
Badilla)