2008-11-14 15:06:54

La città cipriota di Nicosia da domani teatro del 22.mo Incontro "Uomini e religioni", promosso dalla Comunità di Sant'Egidio


E’ vigilia, sull’Isola di Cipro, della 22.ma edizione dell’incontro “Uomini e religioni” promosso dalla Comunità di Sant’Egidio: un appuntamento annuale che unisce persone di culture e fedi diverse nel segno del dialogo e della pace. Marco Impagliazzo, presidente di Sant’Egidio, spiega il perché della scelta di Cipro al microfono della nostra inviata a Nicosia, Francesca Sabatinelli:RealAudioMP3

R. - Cipro è sede di una grande Chiesa ortodossa che ha visto, sulla sua terra, gli Apostoli Paolo e Barnaba e dunque essere a Cipro nell'Anno paolino ha un profondo significato per ricordare l’antica evangelizzazione di questa terra e per rispetto di questa grande Chiesa ortodossa che ci ha invitato. Dunque, un segno di ecumenismo molto concreto. Ma Cipro poi è nel cuore del Mediterraneo, che è il luogo dove si combatte la più antica guerra dell’epoca contemporanea e noi spereremmo di poter dare un messaggio di pace proprio là dove è scoppiata la guerra più antica.

 
D. - Avete annunciato che, in qualche modo, Sant’Egidio lavorerà anche per la ricostruzione dei luoghi sacri, in stato di abbandono sia nella parte turca che in quella cipriota. Concretamente, cosa intendete fare?

 
R. - Questo è un progetto che sta prendendo le primissime mosse. Noi dobbiamo verificare se sarà possibile, se le due parti accetteranno, la parte greco-cipriota e la parte turco-cipriota. E’ un nostro auspicio, non c’è ancora nulla di concreto, anche perché il processo di pace sta muovendo finalmente i suoi primissimi passi e dobbiamo stare attenti a non interferire con un processo di pace che è molto delicato. Quindi il nostro è soprattutto uno auspicio.

 
D. - Così come pure è un auspicio anche quello di portare qualche tavola rotonda del convegno nella parte turca?

 
R. - Sì, sono auspici che noi stiamo verificando ma, in ogni caso, quello a cui noi teniamo di più - al di là del nostro meeting, evidentemente - è che il processo di pace vada avanti. Quindi, già la nostra presenza qui ha un significato: di essere pellegrini di pace in un luogo non ancora riconciliato. Se poi la nostra presenza può significare dei passi ulteriori, ne saremmo felici.







All the contents on this site are copyrighted ©.