Iniziative a Pavia per l'anniversario della nascita di Sant’Agostino
“Agostino a scuola”: si chiama così la giornata di studio che oggi la città di Pavia
dedica al Padre della Chiesa nel ricordarne la nascita, avvenuta il 13 novembre del
354. L’iniziativa è del Comitato “Pavia città di Sant’Agostino” che promuove eventi
e manifestazioni allo scopo di far conoscere meglio la figura del vescovo di Ippona,
le cui reliquie sono conservate dall’VIII secolo nella Basilica di San Pietro in Ciel
d’Oro. Da diversi anni la cittadina lombarda propone incontri ed organizza avvenimenti
culturali dedicati al santo che è tra i più amati da Benedetto XVI, e proprio dopo
la visita del Pontefice a Pavia - nell’aprile dello scorso anno - l’interesse verso
Sant’Agostino è cresciuto notevolmente. Ma come vedono i ragazzi di oggi questo Padre
della Chiesa? Come lo studiano a scuola? Tiziana Campisi lo ha chiesto alla
professoressa Anna Turra, docente di latino e greco al liceo classico Ugo Foscolo
di Pavia:
R. – I
ragazzi d’oggi incontrano Sant’Agostino nel programma di filosofia della terza superiore,
nelle scuole ovviamente in cui fanno filosofia. Come lo vedono? Lo vedono come un
pensatore dopo altri pensatori e lo legano forse a Platone, al neoplatonismo, se sono
così fortunati da soffermarsi sul neoplatonismo. Come personaggio non so quanto riescano
ad incontrarlo dentro alla scuola ed è per questo forse che bisogna preparare questo
incontro.
D. – Lei da qualche anno sta portando avanti
un programma particolare, per far conoscere meglio la figura di Sant’Agostino agli
studenti: ce ne può parlare?
R. – Ho preparato una
piccola antologia di testi dalle “Confessioni”, perché mi sembrano il testo agostiniano
più facilmente leggibile dagli adolescenti, con particolare interesse per il linguaggio
dell’autobiografia agostiniana, dell’autobiografia degli affetti, il linguaggio insomma
che dica "l’io" e che insegni anche ai ragazzi a guardarsi dentro e il linguaggio
che dica "Dio", ma anche la ricerca di Dio.
D. –
Quali pareri ha raccolto dei ragazzi sulla figura di Sant’Agostino?
R.
– So per certo che l’hanno sentito come un compagno di viaggio. Per esempio, quando
racconta le sue esperienze di adolescente, quando parla di se stesso come enigma,
quando descrive la sua infelicità, la sua inquietudine, la sua incapacità di volere
o la sua incapacità di potere scegliere. In questo i ragazzi si sentono molto compresi.
Poi, in questo suo modo di raccontarsi, in cui trovano le parole per dirsi ed anche
per scavare dentro di sé, per leggere dentro di sé.
D.
– Pavia, città di Sant’Agostino. Ci sono stati degli echi dopo la visita di Benedetto
XVI?
R. – Certamente la visita del Papa a Pavia è
stata un momento importantissimo per la città e nelle sue tre meditazioni il Papa
ha ricordato, alla città e a noi tutti, la grandezza di questo nostro concittadino.
La memoria che il Papa ci ha consegnato è importantissima e sicuramente la Basilica
di San Pietro in Ciel d’Oro è diventata patrimonio comune: sono aumentate di molto
le visite e i pellegrinaggi alla tomba di sant’Agostino.