Sudan: il presidente Omar el Bashir ordina il cessate-il-fuoco in Darfur
Il presidente sudanese, Omar el Bashir, ha annunciato un cessate-il-fuoco immediato
e senza condizioni nella regione occidentale del Darfur, a margine di una Conferenza
per la soluzione pacifica del conflitto, cominciata dieci giorni fa. Il capo dello
Stato ha poi aggiunto che sarà immediatamente varata una campagna per disarmare le
milizie ribelli e restringere l’uso delle armi tra le forze armate regolari.
Pakistan Nuova
ondata di attentati in Pakistan. All'indomani dell'attacco suicida allo stadio di
Peshawar, costato la vita ad almeno tre persone e il ferimento di altre nove, stamani
un’autobomba ha ucciso almeno tre soldati e un civile nei pressi del cancello di una
scuola nel distretto di Charsadda, nell’ovest del Paese. A Peshawar, un operatore
umanitario statunitense e il suo autista sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco.
L'uomo stava lavorando a progetti di assistenza americani nelle aree tribali.
Afghanistan In
Afghanistan, è di almeno 3 morti e 39 feriti il bilancio della violenta esplosione
avvenuta nei pressi uffici provinciali della sicurezza a Kandahar, nel sud del Paese.
Secondo il governatore della provincia, l’attacco è stato condotto con autobomba.
Sempre a Kandahar, due uomini a bordo di una moto hanno gettato dell'acido in faccia
ad alcune studentesse che si recavano a scuola. Due di loro, ustionate, sono state
ricoverate in ospedale. Si tratta un grave gesto intimidatorio dei talebani che si
oppongono all'istruzione femminile.
Iraq Ancora violenze in Iraq.
Quattro persone sono state uccise e altre 21, tra cui due poliziotti, sono state ferite
stamani in due distinti attentati a Baghdad. Intanto, nel Paese del Golfo sale l’attesa
per il voto che il governo iracheno esprimerà il prossimo fine settimana in merito
al controverso accordo con gli Stati Uniti, destinato a disciplinare la presenza delle
truppe USA. In base all'intesa, i militari americani dovranno lasciare città e villaggi
entro il 2009, e ritirarsi dall'intero Iraq per la conclusione del 2011.
Gaza Torna
alta la tensione ai confini tra Israele e la Striscia di Gaza. Stamani, soldati israeliani
hanno ucciso quattro militanti palestinesi in uno scontro a fuoco nel sud del territorio
controllato da Hamas, interrompendo quasi cinque mesi di tregua in vigore dal 19 giugno
scorso. Secondo Tel Aviv, i militari hanno individuato un gruppo di uomini armati
diretti verso il confine con lo Stato ebraico e hanno aperto il fuoco. Poliziotti
palestinesi affermano invece che gli israeliani sono entrati nella Striscia, provocando
la risposta armata dei militanti posizionati vicino al confine.
Libano-Siria Si
intensificano le relazioni bilaterali in materia di sicurezza tra Siria e Libano.
Un comitato congiunto tra Beirut e Damasco controllerà la frontiera tra due Paesi
per combattere il terrorismo. È quando è stato deciso ieri, dopo la prima visita nella
capitale siriana del ministro degli Interni libanese, Ziad Barud. Sul tavolo di discussione,
anche la sorte dei prigionieri politici libanesi in Siria.
Uruguay: depenalizzazione
aborto Il Senato uruguaiano ha approvato ieri in via definitiva la legge sulla
“sanità sessuale e riproduttiva” che comprende la depenalizzazione dell'aborto. I
vescovi dell’Uruguay hanno più volte ribadito che “il valore della vita umana è un
bene per ciascuno e per la società” e che “nessuna legge onesta può giustificare l’eliminazione
di un essere indifeso che ha diritto alla vita e a nascere”. Ora, entro dieci giorni,
spetterà al presidente Tabarè Vasquez promulgare il provvedimento. Il capo di Stato
ha già annunciato comunque che opporrà il veto. Massimiliano Menichetti ha
raccolto il commento del nunzio apostolico in Uruguay, l'arcivescovo Anselmo Guido
Pecorari, raggiunto telefonicamente a Montevideo:
R. - Questo
veto impedirebbe che entri in esecuzione non tutta la legge, ma l’articolo che riguarda
l’aborto.
D. - Il presidente Vázquez, dunque, dovrebbe
firmare il provvedimento con veto: ma questo, a sua volta, dovrebbe essere controfirmato
dai ministri competenti. A quel punto, ci potrebbe essere uno stallo?
R.
- Essendo un regime presidenziale, credo che molto, molto difficile che gli altri
ministri non firmino se il presidente pone il veto.
D.
- In Uraguay, fra un anno, ci saranno le elezioni. Questo potrebbe influenzare il
presidente?
R. - E’ una battaglia in corso. Personalmente,
spero che il presidente mantenga la parola data. Se dopo cambierà parere per motivi
politici interni al suo partito, questo non lo posso sapere.
Borse Continua
dominare l’incertezza nelle Borse mondiali. I listini asiatici hanno confermato la
tendenza al ribasso di ieri, con perdite tra lo 0,7 e 1,4%. Mattinata altalenante,
invece, per i mercati del Vecchio continente che tornano in positivo dopo il martedì
nero in cui sono stati bruciati circa 207 miliardi di euro. Intanto anche Angel Gurria,
segretario generale dell'OCSE, l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione
in Europa, si è espresso oggi a favore di nuovi tagli dei tassi d’interesse in Europa.
Domani, l’OCSE pubblicherà nuove previsioni congiunturali.
Ucraina Nuovo
rinvio delle elezioni anticipate in Ucraina. Ad annunciarlo il presidente Yushchenko,
per il quale “non sarebbe ragionevole andare al voto durante le vacanze di fine anno”.
A ottobre, il capo dello Stato aveva già spostato la consultazione al 14 dicembre
per poter riconvocare il parlamento e adottare le misure di emergenza in grado di
fronteggiare la crisi finanziaria mondiale.
Italia: commemorazione strage
di Nassirya La pace “è un grande tesoro che non dobbiamo lasciar strappare
dalle nostre coscienze e dai nostri cuori neanche da parte di terroristi, che vanno
fronteggiati con tutto il coraggio e la determinazione di cui siamo capaci, ma che
non odieremo”. Così si è espresso mons. Vincenzo Pelvi, ordinario militare per l'Italia,
nella Messa in suffragio delle 19 vittime italiane di Nassirya, a 5 anni dal grave
attentato nel quale trovarono la morte in Iraq. Per l’occasione, anche il presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato un messaggio in cui esprime il suo
commosso ricordo.
Italia. UE: ok al piano di salvataggio Alitalia Via
libera questa mattina da parte della Commissione europea al piano di salvataggio di
Alitalia, predisposto da CAI, la Compagnia aerea italiana. Dovrà invece essere restituito
il "prestito-ponte" di 300 milioni di euro. Continuano, intanto, i ritardi e le cancellazioni
dei voli in seguito allo sciopero dei sindacati di base. Il servizio di Giampiero
Guadagni:
Una decisione
prevista quella della Commissione europea che ha dunque dato "luce verde" al piano
di salvataggio di Alitalia, condizionandolo al rispetto degli impegni: a vendere gli
asset a prezzo di mercato e a garantire l’effettiva discontinuità tra Alitalia
e CAI, la Compagnia aerea italiana. Per la verifica di tali impegni, Bruxelles chiede
al governo italiano la nomina di un fiduciario esterno. Sono stati inoltre giudicati
illegali gli aiuti di Stato per 300 milioni di euro, erogati alla compagnia con il
"prestito-ponte". Prestito concesso come ultimo atto della scorsa legislatura dal
governo Prodi e sostenuto anche dall’allora leader dell’opposizione, Berlusconi. Soldi
che hanno permesso ad Alitalia di volare fino ad oggi, ma che dovranno ora essere
restituiti: non però da CAI, ma dalla vecchia Alitalia, la cosiddetta “bad company”
del commissario straordinario Fantozzi. E questo proprio in base al principio di discontinuità
tra le due compagnie. Intanto, continuano i disagi per i passeggeri, ormai esasperati.
Ieri, sono stati cancellati 124 voli Alitalia e molti altri hanno registrato forti
ritardi. Questa mattina, sono stati già annullati oltre 50 voli e questo nonostante
la precettazione di piloti ed assistenti di volo aderenti ai sindacati di base, decisa
dal ministro dei Trasporti, Matteoli. (Panoramica internazionale a cura di
Marco Guerra)
Bollettino del Radiogiornale della
Radio Vaticana Anno LII no. 317 E'
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