L'ONU presenta il rapporto sullo stato della popolazione nel mondo
Parlare di sviluppo e diritti umani è una questione di cultura: con questo slogan
è stato presentato oggi a Roma, nella sede della Sala Stampa Estera, il rapporto sullo
stato della popolazione nel mondo 2008 del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione
UNFPA. Titolo del documento: “Punti di convergenza, cultura, genere e diritti umani”.
Il testo denuncia l’azione scarsamente efficace da parte della comunità internazionale
nel promuovere l’uguaglianza tra uomo e donna e i diritti umani. Paolo Ondarza. Sono
passati 14 anni dalla sottoscrizione da parte di 192 Paesi dell’ONU del programma
del Cairo su “Popolazione e sviluppo”, ma ancora oggi, ogni giorno, 1600 donne, più
di 10 mila neonati perdono la vita per cause legate alla gravidanza e al parto. Dei
960 milioni di analfabeti i due terzi sono donne, così come il 61% delle persone che
vivono con l’HIV nell’Africa subsahariana, e i tre quinti del miliardo di persone
che vivono con meno di 2 dollari al giorno. Inoltre, una donna su 5, nel mondo, ha
subito una violenza. Perché ancora tanta disparità tra i due sessi? Secondo l’UNFPA,
Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione, persistono in molti paesi modelli culturali
nei quali la discriminazione femminile non è percepita come tale. Da questa considerazione
nasce la sfida posta dal rapporto sullo stato della popolazione 2008: non si può non
tenere in considerazione il contesto culturale e religioso in cui vive un popolo nell’affrontare
le politiche di sviluppo e tutela dei diritti umani. Ogni uomo e ogni donna, infatti,
non possono prescindere dal contesto culturale e religioso nel quale si sono formati.
Va potenziata la “cultural fluency”, o capacità di una cultura di evolversi. Ma come?
Coinvolgendo autorità religiose nei vari paesi; dunque, la religione e la cultura
– spiega l’UNFPA – devono diventare agenti privilegiati nel dialogo con le organizzazioni
a tutela dei diritti umani, per la promozione dell’uguaglianza tra i sessi. Il rapporto
viene presentato a pochi giorni dalla Giornata Mondiale della Tolleranza, indetta
dalle Nazioni Unite il prossimo 16 novembre, e nel 60esimo anniversario della Dichiarazione
universale dei Diritti dell’uomo. Durante la conferenza stampa è stato anche sottolineato
come in Italia l’immigrazione sia spesso percepita come causa del disagio sociale;
in realtà, spiega l’UNFPA, i migranti contribuiscono allo scambio culturale auspicato
nel rapporto. (A cura di Paolo Ondarza)