Uruguay: i vescovi condannano l’aborto e lanciano la missione continentale
“Il valore della vita umana è un bene per ciascuno e per la società” e “nessuna legge
onesta può giustificare l’eliminazione di un essere indifeso che ha diritto alla vita
e a nascere”. Così, ancora una volta i vescovi dell’Uruguay che concluderanno la loro
Assemblea plenaria mercoledì hanno voluto sottolineare gli insegnamenti della Chiesa
in merito al progetto di legge sulla “salute sessuale e riproduttiva” che, dopo l’approvazione
dei deputati con lo scarto di un solo voto, dovrà essere sottoposto ai senatori. Com’è
ben noto, il Presidente dell’Uruguay Tabaré Vázquez, medico e leader di una coalizione
di centro-sinistra, ha annunciato il suo veto agli articoli che potrebbero depenalizzare
l’aborto entro la 12.ma settimana. I vescovi richiamano l’attenzione su quelle posizioni
che “manipolano e oscurano la verità fondamentale del diritto alla vita, anteponendo
altri interessi o situazioni, senza considerare ne’ la scienza ne’ la coscienza etica”.
“Relativamente ai fedeli cattolici che promuovono o votano una legge a favore dell’aborto
– si legge nel comunicato – ricordiamo che chi agisce in questo modo rompe il vincolo
che lo unisce a Cristo nella Chiesa”. Ieri, nel corso del pellegrinaggio nazionale
al santuario della Patrona dell’Uruguay la “Virgen de los Treinta y Tres”, durante
la concelebrazione eucaristica, è stato dato l’avvio alla Missione continentale voluta
dalla V Conferenza degli episcopati latinoamericani e caraibici nel maggio 2007, in
Aparecida, e trasformata in un piano pastorale organico annunciato lo scorso 15 agosto
a chiusura del terzo Congresso Americano Missionario (CAM3). Più o meno in quei giorni
i vescovi uruguayani si sono rivolti ai cattolici tramite una lettera per rilevare
che durante la festa nazionale della Madonna sarebbero state affidate “al cuore di
Maria le intenzioni missionarie” e che essi avrebbero “chiesto la grazia necessaria
per aprirsi allo Spirito, lasciandosi illuminare nel cammino di discepoli e missionari
di Gesù Cristo affinché i popoli abbiano la vita”. Ieri, la Santa Messa è stata presieduta
da mons. Martín Pablo Pérez Scremini, vescovo di Florida e concelebrata con i presuli
delle altre nove diocesi del Paese. Mons. Orlando Romero Cabrera, vescovo di Canelones
e rappresentante dell’episcopato uruguayano nel CAM3 nella sua omelia ha sottolineato
la portata dell’essere missionari oggi: “Siamo missionari non solo nelle nostre parrocchie
o nelle nostre diocesi, ha detto, siamo missionari nel mondo poiché Gesù, che è venuto
tra noi come missionario del Padre, è missionario del mondo". "Noi vogliamo avere
gli stessi sentimenti di Gesù - ha continuato - e vogliamo essere missionari nel mondo
all’interno delle nostre frontiere ma anche oltre le frontiere per dare sostegno anche,
con la preghiera, a coloro che lavorano fuori”. Al riguardo mons. Romero ha ricordato
che la chiesa uruguayana ha molti missionari in diversi Paesi dell’Africa, dell’Asia
e dell’America Latina. (L.B.)