Nord Corea: un sacerdote cattolico gestirà un centro sociale a Pyongyang
Per la prima volta in oltre 60 anni, un prete cattolico andrà in missione in Corea
del Nord: si tratta di padre Paul Kim Kwon-soon, dell’ordine dei Frati minori, che
si trasferirà a Pyongyang alla fine di novembre e si occuperà dei lavoratori di una
fabbrica realizzata grazie a un progetto comune fra le due Coree. Al rientro da un
sopralluogo in Nord Corea, padre Kim riferisce all’agenzia Uca News che si occuperà
di un centro sociale della capitale, che fornirà cure mediche, cibo e un bagno pubblico
con il benestare del governo comunista anche se “sanno che sono un prete cattolico”.
Egli potrà beneficiare di un visto turistico da rinnovare ogni due mesi. Dal 29 ottobre
al primo novembre una delegazione formata da 260 sud-coreani ha visitato la Corea
del Nord per celebrare la fine dei lavori di costruzione del primo progetto inter-coreano:
si tratta di un'azienda che si occupa della produzione di salviette, calzini e coperte.
Un progetto co-finanziato dai due Paesi – ancora in attesa di firmare un trattato
di pace dalla fine della guerra civile del 1950 – con un investimento di 30 milioni
di dollari ciascuno. Il 30 ottobre mons. Lazzaro You Heung-sik, vescovo di Daejon
– cittadina al centro della Corea del Sud – ha presieduto all’inaugurazione ufficiale
del complesso. Padre Kim sottolinea che il nuovo centro sociale, costruito su tre
piani e affidato alla sua cura, è situato negli spazi adiacenti la fabbrica e fornirà
agli operai check-up medici, pasti caldi e taglio dei capelli. Esso può garantire
cibo per 1500 lavoratori al giorno. “Il centro rappresenta una svolta epocale – afferma
il religioso – per quanto concerne gli interventi umanitari per il nord”. In passato
era concesso inviare “solo aiuti umanitari”, mentre ora è possibile “fornire un servizio
diretto sul posto”. Una conquista raggiunta grazie ad uno “sforzo enorme” di mediazione
e dialogo messo in campo dall’Ordine dei frati minori con la controparte nord-coreana,
durato oltre tre anni prima di giungere a compimento. Il primo di novembre, poco prima
di rientrare nella Corea del Sud, mons. You ha celebrato una messa alla chiesa di
Changchung, la sola chiesa cattolica presente nel Nord, per ringraziare Dio dell’apertura
del centro. Alla funzione religiosa hanno partecipato 50 cattolici sud-coreani, fra
cui otto preti e quattro religiosi; nessuna presenza, invece, di parte nord-coreana,
dove permane il ferreo divieto di praticare la religione. Secondo fonti della Chiesa
riprese dall'agenzia AsiaNews, in Nord Corea vi sono 3000 cattolici che praticano
la loro fede “in luoghi di culto all’interno di abitazioni private” sparsi in tutto
il Paese, senza preti o suore permanenti. Tra il 1949 e il 1950, in seguito alla presa
di potere dei comunisti guidati da Kim Il-Sung, tutti i preti e le suore sono stati
uccisi o fatti sparire. (R.P.)