Mons. Bruguès a Norimberga: più sforzi per liberare l'uomo dagli spettri del razzismo
e della xenofobia
“Raddoppiare gli sforzi per liberare l’uomo dagli spettri del razzismo, dell’emarginazione,
della xenofobia”. E’ uno dei passaggi dell’intervento di mons. Jean-Louis Bruguès,
segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica, nel corso del IV seminario
del Consiglio d’Europa dei ministri dell’Educazione dei Paesi firmatari della Convenzione
Culturale Europea. La riunione, il cui tema è stato “Insegnare la memoria: per vivere
in un’Europa di libertà e di diritto”, si è svolta a Norimberga e Dachau dal 5 al
7 novembre scorso. Ci riferisce Benedetta Capelli:
Il valore
e il dovere della memoria sono stati al centro del discorso di mons. Bruguès tenuto
a Norimberga, luogo simbolo di eventi drammatici come "i grandi raduni nazisti, ma
anche il processo a quanti si macchiarono di gravi delitti contro l’umanità". “Fatti
– ha detto il presule – che ci parlano del dramma di un’epoca, in cui furono negate
libertà e giustizia” in cui venne “calpestata la dignità dell’uomo”. Per questo la
Santa Sede esprime il proprio apprezzamento per le iniziative che ricordano quelle
“vicende tenebrose”, “una chiamata alla responsabilità nel costruire l’oggi e il domani”
dell’Europa. Proprio “il diritto e la libertà – ha sottolineato il segretario della
Congregazione per l’Educazione Cattolica - sono essenziali per evitare ricadute totalitarie
non rispettose dell’uomo”. Un rischio possibile se dovesse mancare “la passione per
la giustizia e la libertà” e senza un impegno per ricordare quanto accaduto a “milioni
di figli del popolo ebraico”. Pertanto, ha detto mons. Bruguès, bisogna raddoppiare
gli sforzi per liberare l’uomo dagli spettri del razzismo, dell’esclusione, dell’emarginazione,
dell’asservimento, della xenofobia. Mali che minano le “fondamenta della pacifica
convivenza umana”. “Il dovere della memoria deve così continuare a scuotere il nostro
cuore e la nostra mente – ha proseguito - a portare la ragione a riconoscere il male
e a rifiutarlo, a suscitare in noi il coraggio del bene e della resistenza contro
il male”. Un compito che si esprime nel “rendere sempre più umano l’uomo” e contribuire
così alla “costruzione di un’Europa più solidale e democratica, rispettosa delle diversità
e consapevole della sua identità”.