India: il contributo della Conferenza dei religiosi per la difesa dell’ambiente
Anche la Conferenza dei religiosi e delle religiose indiani (CRI) vuole fare la sua
parte per la salvaguardia del pianeta, incoraggiando i suoi membri a cambiare abitudini
e promuovendo programmi di informazione e sensibilizzazione su questo tema. È l’impegno
scaturito da un recente convegno cui hanno partecipato una cinquantina di membri dell’associazione,
che riunisce 822 superiori e superiore maggiori in rappresentanza di 334 congregazioni
religiose e di 125mila consacrati dell’India. Ad organizzarlo è stato “Tarumitra”
un centro cattolico indiano impegnato nella difesa dell’ambiente con sede a Patna,
nello Stato del Bihar. Nella dichiarazione finale i delegati della CRI rilevano come
l’attuale crisi ecologica globale riguardi tutta l’umanità, ma che le prime vittime
sono i poveri. “Il grido della Terra – si legge nel testo ripreso dall'agenzia Ucan
- è anche il grido dei poveri”. Ad essere minacciate, già adesso, sono le risorse
vitali come l’acqua sempre più scarsa, le foreste distrutte dalla deforestazione,
la terra sempre più inquinata, mentre il surriscaldamento globale provocato dall’emissione
dei gas serra ha aumentato il numero e l’intensità dei fenomeni meteorologici estremi
e l’inquinamento mette a repentaglio la salute di milioni di persone soprattutto nei
Paesi in via di sviluppo. Per salvare il pianeta – è il messaggio della Conferenza
dei religiosi indiani - tutti nel loro piccolo possono fare qualcosa e i religiosi
e le religiose indiane non possono essere da meno. Per questo l’associazione intende
spronare i suoi membri a compiere piccoli gesti che possono aiutare: dalla scelta
di un abbigliamento eco-compatibile, all’uso, dove possibile, di mezzi di trasporto
ecologici, all’impiego di lampadine a basso consumo energetico, al riciclo delle buste
e degli imballaggi, all’uso dell’energia solare. Il documento propone anche varie
iniziative su più vasta scala per sensibilizzare religiosi e fedeli: l’inserimento
dell’ecologia tra le materie di insegnamento nei seminari, la promozione di gruppi
di servizio di pastorale dell’ambiente e di programmi di eco-spiritualità, campagne
di informazione sui media, una più stretta collaborazione con le organizzazioni ambientaliste
e con le popolazioni aborigene, più sensibili a questo tema. (L.Z.)