La lotta alle sette sataniche, fenomeno in crescita che adesca milioni di persone
Esoterismo, satanismo: almeno 12 milioni di italiani cadono ogni anno nella rete di
chi "vende" speranze e risposte esistenziali ispirate a pratiche di occultismo. E
il numero è in rapidissmo umento, come dimostrano i dati diffusi da Telefono Antiplagio.
In dieci anni, gruppi esoterici e sette sataniche da poche decine sono diventati oltre
600 e la loro proliferazione ha trovato in Internet possibilità di comunicazione e
contatto prima insperate. Sull'opera di contrasto condotto anzitutto dalla Chiesa
in questo campo, in particolare nei riguardi dei giovani, Antonella Palermo
ha sentito don Alessandro Olivieri Pennesi, responsabile del settore Sette
e nuovi culti dell'Ufficio per l'ecumenismo della diocesi di Roma:
R. - C’è,
senz’altro, una certa cultura che favorisce un avvicinamento a questi fenomeni attraverso
un certo tipo di musica giovanile, una cultura che si diffonde attraverso forme estreme,
e, diciamo, anche un vuoto ecclesiale che si è creato in questi anni. Quindi, dietro
ciò c'è un invito anche a ripensare al nostro modo di raggiungere i giovani, forse
puntando su strategie ad hoc: andare ad incontrarli là nei luoghi dove loro
si incontrano, dove vivono. Ci sono delle esperienze anche in diocesi di questo tentativo
di intercettare la domanda, la ricerca di senso di questi giovani. Faccio l’esempio
di esperienze nelle discoteche: alcuni sacerdoti si sono impegnati proprio di essere
presenti anche in questi luoghi, ad offrire uno spazio di ascolto.
Il satanismo
e l'occultismo in genere non hanno età per quanto riguarda la loro capacità di attrazione
rispetto a varie categorie scoiali e anagrafiche. Lo conferma la psicoterapeuta, Cristina
Cacace, autrice del volume "Il libro nero del satanismo. Abusi, rituali e crimini",
edito dalla San Paolo. L'intervista è di Antonella Palermo:
R. - Noi
abbiamo delle sette più radicali che tendono a rifiutare il mondo, quindi il capo
della setta aiuta i membri a diventare "puri" attraverso il distacco dal mondo e l’entrata
nella comunità. Poi, ci sono sette che si propongono di costruire in terra il regno
della salvezza, oppure sette che si ispirano a modelli di spiritualità orientale,
quindi più sincretiche, dove vengono utilizzate le tecniche ascetiche per vivere esperienze
mistiche. Ci sono anche sette terapeutiche, il cui capo possiede poteri di guarigione
sia fisica che psichica e gli adepti seguono un cammino di iniziazione. Questa, chiaramente,
è una classificazione teorica, per semplificare un po’ il fenomeno. Si tende a classificarlo
ma poi, in realtà, si è visto che nelle sette si tendono a confondere e a mischiare,
molto spesso, tutti questi livelli. D. - Quali fasce di età
colpisce di più il fenomeno settario? R. - Inizialmente - quindi
dagli Anni Sessanta agli Anni ottanta del secolo scorso - era un fenomeno molto più
diffuso nelle fasce di età adulta, gli adulti che per trasgredire si aggregavano,
fondavano delle sette. Adesso invece - soprattutto con Internet, con certi programmi
televisivi, con una serie di messaggi presenti anche nei cartoni animati - il fenomeno
si sta diffondendo tantissimo tra i giovani e pure fra gli adolescenti, che sono la
categoria più a rischio. E inoltre, si diffonde anche là dove esistono delle problematiche
gravi: persone che presentano o disturbi mentali, oppure problemi di salute, problemi
di inserimento sociale. In una parola, problematiche di tipo esistenziale. Parlare
di sette sataniche vuol dire parlare non di rado di episodi di violenza commessi da
persone soggiogate dagli influssi di questi gruppi. La cronaca più recente ricorda
l'accoltellamento subito dal parroco della chiesa romana di Santa Marcella all'Aventino,
lo scorso settembre, ad opera di un giovane trovato in possesso di simboli riferiti
al satanismo. Anche Chiara Amirante, fondatrice della Comunità Nuovi Orizzonti,
dedita al recupero di varie forme di disagio sociale, ha corso il rischio di restare
vittima di una aggressione da parte di una ragazza, come racconta al microfono di
Antonella Palermo:
R. - Ha chiamato
dicendo che aveva bisogno di parlare con me, e quindi l’ho invitata a pranzo, e, nel
momento che lei è arrivata, io le sono andata incontro e l’ho abbracciata, come spesso
facevo con chi veniva a trovarci perché aveva bisogno di aiuto. Lei racconta sempre
che quell'abbraccio è stato l’abbraccio di una madre, di una sorella, di un’amica
che lei non aveva mai avuto, perché è una ragazza che era stata abbandonata da piccolina
e quindi non aveva neanche conosciuto i genitori. Quando poi racconta un pochino la
sua storia e tutto il suo cambiamento, dice che questo sentirsi abbracciata, voluta
bene da qualcuno che neanche la conosceva, è stato per lei una svolta e l’inizio di
una scoperta: ovvero, del fatto che qualcuno poteva volerle bene gratuitamente. Dunque,
essendo venuta con la scusa di fare volontariato da noi, ma in realtà perché voleva
uccidermi, ha poi compiuto un percorso per cui realmente è uscita dalla setta e adesso,
ormai da anni, è impegnata a tempo pieno nell’aiutare altri giovani in questo cammino
di resurrezione.