2008-11-08 16:09:46

Iraq: approvata la legge elettorale sulla rappresentanza delle minoranze


Un civile iracheno è stato ucciso e altri sette feriti dall'esplosione di un ordigno nella zona nord di Baghdad. Nei pressi della capitale, le forze americane e irachene hanno ucciso un dirigente di Al Qaeda. Conosciuto con il nome di Abu Ghazwan al-Hayali, viene considerato “il capo regionale di Al Qaeda” e accusato “della fabbricazione di autobombe”. Intanto, il consiglio presidenziale iracheno ha approvato oggi il testo di legge varato dal parlamento sulla rappresentanza delle minoranze alle prossime elezioni provinciali, all'inizio dell'anno prossimo. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

Secondo il segretario della presidenza, Nassir al Ani, il Consiglio ha approvato il testo per “rispetto della decisione del parlamento”. Ma il Consiglio stesso presenterà un nuovo progetto per garantire i futuri diritti delle minoranze. Il 24 settembre, il parlamento aveva approvato una legge a lungo attesa per le elezioni provinciali, nel cui testo è stato però cancellato l'art. 50 della precedente normativa che garantiva la rappresentanza delle minoranze, come quella cristiana ed altre, riconoscendo loro una quota fissa di seggi. Una decisione che ha portato molti cristiani e esponenti delle minoranze irachene a protestare con forza in piazza, in particolare a Mossul, Bassora, Maysan e nella provincia del Dhi Qar. Per porvi rimedio, lunedì scorso il parlamento ha approvato l'aggiunta di un articolo, stabilendo così l'assegnazione di sei seggi, su 440, alle minoranze. La norma ha però di nuovo fortemente scontentato in particolare i cristiani, che si vedono assegnare in tutto tre seggi, nelle province di Baghdad, Ninive e Bassora (che hanno rispettivamente 57, 37 e 37 seggi), rispetto ai nove che avevano richiesto.
 
Pakistan
Militanti islamici operanti nelle zone tribali del nordovest del Pakistan hanno giustiziato due afghani accusati di attività di spionaggio per conto delle forze americane. Lo ha indicato un responsabile locale. I cadaveri crivellati di colpi sono stati abbandonati su una strada che collega la provincia del Waziristan del Nord alla provincia afghana di Khost, entrambe roccaforti dei talebani e dei militanti di Al Qaida. Questo tipo di esecuzioni è divenuto frequente nelle zone tribali pakistane, dove l'esercito americano ha moltiplicato gli attacchi. Nei giorni scorsi, alcuni insorti erano stati uccisi in seguito a un lancio di missili, presumibilmente americani, nel Waziristan del nord.

Il primo incontro di Obama con la stampa internazionale
Mentre negli USA rivebera l'eco del nuovo messaggio di Al Qaeda sull’elezione di Barack Obama, per il presidente eletto degli Stati Uniti ieri è stato soprattutto il giorno del primo incontro con la stampa internazionale, dopo l’Election day. Crisi economica in primo piano, mentre si prepara il prossimo staff presidenziale. Dagli Stati Uniti, il servizio di Elena Molinari:RealAudioMP3
 
Si è aggiunto un nome, ieri, alla nuova squadra di governo di Barack Obama: è quello del portavoce del futuro presidente, Robert Gibbs, che era capo comunicazione della campagna elettorale. Obama non ha però confermato la nomina durante la prima conferenza stampa dalle elezioni, dedicandola quasi interamente all’economia: ha definito infatti la crisi attuale “la più grande sfida della nostra vita”, assicurando che l’affronterà di petto non appena insediato alla Casa Bianca. Quindi, ha promesso un pacchetto di aiuti per la middle class, al più presto, anche prima del suo insediamento. Obama ha inoltre garantito anche sul fronte internazionale: “Risponderò alla lettera del presidente iraniano Akhmadinejad", ha detto, aggiungendo che "un eventuale programma di sviluppo nucleare è inaccettabile”. Ma il presidente eletto ha deciso di prendere tempo prima di rendere pubblico l’annuncio più atteso, quello del nome del nuovo segretario al Tesoro. “La scelta della mia squadra”, ha affermato, “sarà veloce ma ponderata, e voglio sottolineare ponderata”.

La questione del nucleare iraniano
A proposito delle parole di Obama sull’Iran, il presidente del parlamento iraniano, Ali Larijani, ha detto che si tratta di una “ripetizione” di quanto detto dall'amministrazione uscente del presidente George W. Bush, aggiungendo che la nuova dirigenza americana sta prendendo la “strada sbagliata”. E sempre in tema di nucleare iraniano, e sempre in queste ore, il capo della diplomazia europea, Javier Solana, ha sollecitato un summit da tenersi a Sharm El Sheik, in Egitto, a margine della riunione del Quartetto (USA, Russia, ONU, ed Unione Europea) sullo stato dei negoziati di pace in Medio Oriente prevista per domani. Intanto, dopo la comunicazione dei dirigenti di Hamas da Damasco di voler boicottare la Conferenza interpalestinese, prevista al Cairo a partire da lunedì prossimo, l'Egitto ha reso noto di aver deciso il rinvio dell'incontro a data da destinarsi. La Conferenza era stata organizzata dopo numerosi colloqui avuti da dirigenti egiziani con esponenti di tutte e 13 le fazioni palestinesi - sia con i dirigenti residenti a Gaza e Ramallah, sia con quelli in esilio a Damasco - per un tentativo di riconciliazione in vista di futuri negoziati con Israele. Nei giorni scorsi, una delegazione di Hamas era arrivata al Cairo in anticipo sulla Conferenza, per esaminare con gli egiziani modifiche ad una bozza di documento preparato per la riconciliazione.
Il vertice straordinario del Consiglio europeo
E Barack Obama ha fatto sapere che non parteciperà al vertice G20 sulla crisi economica globale, che si terrà a Washington il prossimo 15 novembre. In vista dell’incontro, intanto, fervono i preparativi. Ieri, a Bruxelles, si è tenuto il vertice straordinario dei capi di Stato e di governo dell’Unione Europea, convocato dal presidente di turno, il francese Sarkozy. Ribadita una linea comune sull’emergenza finanziaria. Da Bruxelles, Giovanni Del Re:RealAudioMP3

“Siamo tutti d’accordo sulla necessità di ridisegnare l’architettura del sistema finanziario mondiale”: è apparso abbastanza soddisfatto il presidente francese, Nicolas Sarkozy, al termine del summit informale convocato per preparare quello del G20, fissato tra una settimana, a Washington. In effetti, i 27 leaders si sono trovati d’accordo su un testo preparato dalla presidenza francese dell’UE - per quanto dopo varie smussature - in cui si afferma che il G20 dovrà essere un evento fondatore del nuovo sistema finanziario, nel quale non vi sarà più spazio per istituzioni, società, settore di mercato, con azioni non soggette a regolamentazione. Si chiede una maggiore sorveglianza dei mercati, un codice etico per evitare di assumersi rischi eccessivi e soprattutto un ruolo più forte e nuovo per il Fondo monetario internazionale (FMI), che dovrebbe diventare centrale nel nuovo sistema, con la possibilità di emettere raccomandazioni per prevenire crisi. “L’obiettivo”, ha detto dal canto suo la cancelliera tedesca, Angela Merkel, “è evitare che si possano ripetere crisi della gravità di quella attuale”. Certo, è che i 27 chiedono che entro 100 giorni dal summit a Washington vi siano le prime misure concrete: trascorsa questa scadenza, si dovrà convocare un nuovo vertice. Del resto, il presidente Sarkozy ha sottolineato che i leaders dell’UE sono molto preoccupati anche per la crisi della cosiddetta economia reale: in effetti, nel comunicato finale si parla della necessità di una concertazione a livello comunitario delle iniziative nazionali di rilancio delle rispettive economie, e si chiede alla Commissione Europea e al Consiglio dei ministri economici e finanziari dell’UE di preparare, in vista del Consiglio europeo di dicembre prossimo, proposte per una strategia comune.
 
Congo
Situazione calma stamani in Congo, dove l'esercito ha rinforzato le sue posizioni sul fronte a nord di Goma, all'indomani di nuovi combattimenti e di un summit internazionale nel quale è stato invocato il cessate il fuoco. Nel contempo, si rinforza l'ipotesi già circolata ieri secondo la quale truppe angolane sarebbero intervenute nell'est del Paese, vicino alla frontiera con il Ruanda, a sostegno delle forze governative. Le truppe angolane avrebbero già preso parte ieri, a fianco dell'esercito congolese, ai combattimenti contro i ribelli di Laurent Nkunda, secondo quanto detto oggi all'AFP da un militare dell'ONU sotto la copertura dell'anonimato. Si rafforzerebbe così l'ipotesi già circolata ieri a seguito di quanto detto da un comandante uraguaiano della missione ONU nel Paese (MONUC). Interpellata sulla questione, la MONUC ha tuttavia di nuovo smentito.

Nuova Zelanda
Si sono chiusi i seggi (alle 19 locali, le 7 in Italia) con una partecipazione record di votanti, nelle elezioni parlamentari di importanza cruciale in Nuova Zelanda. La commissione elettorale riferisce che l'affluenza alle urne nei 2500 seggi istituiti in scuole, chiese e centri comunitari, sta registrando livelli eccezionali nel Paese, che conta 4,1 milioni di abitanti, nel quale il voto non è obbligatorio e dove tradizionalmente i giovani e i maori risultano fra i più apatici. Si dà per scontato che, nel complesso sistema proporzionale misto, nessuno dei due partiti maggiori - i laburisti del premier Helen Clark che chiede un quarto mandato, e i nazionali del giovane ex banchiere di investimenti, John Key - raggiungerà la maggioranza assoluta nel parlamento monocamerale di 120 seggi. Entrambi sono già impegnati a trattare con i partiti minori della loro area politica.

Maltempo nei Caraibi
Un nuovo uragano, battezzato dai meteorologi "Palomà", formatosi nel Mar dei Caraibi è divenuto “estremamente pericoloso” ed è passato a categoria 4. Lo ha comunicato il Centro nazionale degli uragani a Miami, in Florida.

Cina
Centinaia di persone si sono scontrate con la polizia a Shenzhen, la metropoli industriale nella Cina del sud, per protestare contro la morte di un giovane schiantatosi col suo motorino contro un palo mentre cercava di sfuggire ad un controllo. Le violenze sono scoppiate nel pomeriggio di ieri in una zona centrale della metropoli e, secondo l'agenzia ufficiale Nuova Cina, si sono prolungante per tutta la notte. I manifestanti hanno assediato un commissariato, scagliato pietre contro gli agenti e dato alle fiamme almeno un'auto della polizia. Ad innescare gli scontri è stata la morte di Li Guochao, 31 anni, fermato ad un posto di blocco mentre guidava un motorino senza targa, atto proibito ma frequente nella Cina meridionale. Il giovane ha cercato di darsi alla fuga e uno dei poliziotti che lo avevano fermato gli ha scagliato contro un walkie talkie, colpendolo in testa e provocando l'incidente mortale. Circa 30 persone, in gran parte familiari della vittima, hanno dato inizio alla protesta, accusando la polizia per la morte del giovane e chiedendo un indennizzo di quasi 70 mila euro. La folla è cresciuta fino a diventare di oltre duemila persone.

Thailandia
Le autorità britanniche hanno ordinato il blocco dei visti dell'ex primo ministro thailandese in esilio a Londra, Thaksin Shinawatra, e della moglie Pojaman. Lo ha riferito all'AFP una responsabile aeroportuale. Secondo la fonte, che ha scelto di restare anonima, l'ambasciata britannica a Bangkok ha avvertito tutte le compagnie aeree di non accettare di imbarcare Thaksin e la moglie, ricercati dalle autorità thailandesi. Thaksin il 21 ottobre scorso è stato condannato a due anni di carcere dalla Corte suprema thailandese per aver violato la legge sul conflitto di interessi durante il suo mandato. Sulla moglie Pojaman pende invece una condanna a tre anni per frode fiscale. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza) 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 313
 
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