“Il valore dell’esperienza. Il bisogno dell’innovazione” al centro della Giornata
nazionale per la ricerca sul cancro promossa in Italia dall’AIRC (Associazione Italiana
per la Ricerca sul Cancro). Fino a domani è possibile contribuire facendo la spesa
nei principali supermercati italiani, inviando un sms al 48544 o partecipando agli
eventi culturali e sportivi consultabili sul sito www.airc.it. Tra le iniziative di
raccolta fondi anche un’asta on line su e-Bay. Ma a che punto è la ricerca oggi in
Italia? Paolo Ondarza lo ha chiesto alla ricercatrice Silvie Menard:
R. – La ricerca
sul cancro sta vivendo, negli ultimi dieci anni, un momento assolutamente straordinario
perché abbiamo delle tecnologie che erano impensabili 20, 30 anni fa, e ci permettono
di caratterizzare meglio i tumori e di selezionare, produrre dei nuovi farmaci che
vanno proprio a colpire la cellula tumorale là dove c’è stata l’alterazione che la
resa tumorale. Ci sono delle terapie che hanno pochissimi effetti collaterali, uno
può anche prenderle per tanto tempo senza avere nessun danno e permettono di bloccare,
o di rallentare notevolmente, la crescita del tumore dando al paziente una qualità
di vita come se fosse senza tumore.
D. – Dottoressa,
si spende abbastanza, oggi, in Italia, per la ricerca?
R.
– Assolutamente no perché appena c’è sentore di crisi è chiaro che la ricerca è sempre
la prima che ne soffre. In tutti i paesi succede la stessa cosa. E’ sempre qualcosa
che facciamo, un investimento per il futuro, quando il presente è difficile: è chiaro
che uno dice 'comincio a pensare al presente ed al futuro ci penserò dopo'.
D.
– Tra le testimonianze riportate sul sito internet dell’AIRC, c’è quella di un giovane
ricercatore genovese che paragona il suo lavoro ad una missione. L’idea di scoprire
un farmaco capace di strappare un bimbo dalle sofferenze, rende insignificante ogni
difficoltà incontrata, dice…
R. – La ricerca è una
strada difficilissima: quando si comincia da giovane, le prospettive per il futuro
sono molto nere, si guadagna pochissimo e si lavora tantissimo. Però qualsiasi piccolo
risultato ottenuto, per il giovane è una cosa che vale tutti i sacrifici che si fanno.