2008-11-06 15:35:53

L’Associazione Aiuto alla Chiesa che Soffre si mobilita per il Congo


“Un piccolo aiuto può fare molto” è il messaggio lanciato dall’associazione Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) per favorire il sostegno alle popolazioni del Congo, nel nord-Kivu. ACS – riferisce l’agenzia Zenit - ha inviato nel Paese un primo contributo di 20 mila euro, e insieme cibo, coperte e medicinali destinati alla diocesi di Goma, dove il conflitto si è particolarmente acuito. Dopo le recrudescenze delle ultime settimane, nel Paese sarebbero più di un milione le persone in fuga dalle violenze, ma crescono gli ostacoli agli interventi umanitari, consentiti solo a condizioni particolarmente restrittive. Il clero locale – continua Zenit - è profondamente preoccupato per la situazione e teme che la regione orientale del Nord Kivu, teatro degli scontri più cruenti, diventi “un secondo Darfur”. “Le madri e i bambini hanno bisogno di acqua – fanno sapere – e servono coperte perché le notti sono già fredde”. Le attività scolastiche sono da tempo interrotte e i locali delle scuole sono stati adibiti a ricoveri per i profughi. A fronte della crisi, forti critiche colpiscono anche l’operato delle forze governative, accusate di aver partecipato a saccheggi e violenze. Nemmeno l’intervento degli oltre 17 mila peacekeepers delle Nazioni Unite è riuscito a contenere l’esplodere del conflitto. La Repubblica Democratica del Congo resta dunque una priorità per Aiuto alla Chiesa che Soffre, che l'anno scorso ha inviato quasi 1,26 milioni di euro per aiutare i cristiani sofferenti del Paese. (C.D.L.)







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