2008-11-06 15:37:48

In Bulgaria cattolici e ortodossi contro il riconoscimento delle coppie di fatto


“Il matrimonio è l’unione sacramentale tra un uomo e una donna (…) e porta il segno dell’unicità”, nel senso che “un uomo appartiene a sua moglie e rispettivamente la donna ha un unico uomo. 'Indissolubile' significa unione sacra contratta per tutta la vita”. E’ in questa prospettiva dunque che “le coppie di fatto sono assolutamente inaccettabili”. E’ questo in sintesi il significato del discorso dell’Esarca apostolico mons. Christo Proykov, presidente della Conferenza episcopale bulgara, a proposito del disegno sul Codice familiare discusso nei giorni scorsi dal Parlamento bulgaro. Nel suo messaggio l’Esarca si associa alla posizione del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa del Paese contro l’approvazione delle coppie di fatto e spiega che, a differenza di ciò che avviene nel matrimonio, dove i coniugi dopo aver lasciato le rispettive famiglie si uniscono per costituire un nucleo nuovo ed essere insieme “una sola carne”, la convivenza tra un uomo e una donna si fonda su una mancanza di fiducia e apre a problematiche nuove sul futuro dei figli. “Più di mille anni fa il nostro popolo ha ricevuto la fede cristiana, che ci fa onore – ha detto nel suo messaggio mons. Proykov - “Perchè – dunque - con tanta facilità rinneghiamo le nostre radici, i principi e la morale della nostra fede cristiana?”. La convivenza – precisa – “è un’imitazione del mondo che ci circonda”, un frutto del “regime ateo sotto il quale siamo vissuti negli ultimi 50 anni di storia in Bulgaria senza avere il diritto all’educazione e la cultura religiosa”. Con l’approvazione dell’articolo 13 del progetto sul Codice familiare – conclude dunque l’Esarca - non guadagneremo niente, ma perderemmo tanto”. (C.D.L.)







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