2008-11-06 12:46:08

Il cardinale Bertone: propaganda sovietica la leggenda nera su Pio XII


La polemica sul cosiddetto silenzio di Pio XII, imputato di insensibilità o addirittura di connivenza di fronte alla Shoah, oltre ad essere oltraggiosa, è strumentale e priva di qualsiasi fondamento storico: lo ha ribadito stamani il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone durante un Convegno a Roma, presso l’Università Gregoriana, per il 50.mo anniversario della morte di Papa Pacelli. Il servizio di Sergio Centofanti.RealAudioMP3

Il cardinale Bertone ha ricordato che le accuse contro Pio XII furono avanzate dalla propaganda sovietica, e dai suoi alleati, parecchi anni dopo la sua morte, durante gli anni della guerra fredda. Si voleva diffondere, per scopi politici, l’immagine di Pio XII come “Papa di Hitler” o come “cappellano dell’occidente”, succube degli americani. Ha quindi denunciato che i tanti documenti accessibili da tempo ormai negli Archivi vaticani e che dimostrano, carte alla mano, l’assurdità di quelle accuse sono paradossalmente trascurati: “evidentemente – ha sottolineato – a molti la storia importa soltanto se può essere usata come un’arma”. Il cardinale Bertone ha riportato in modo dettagliato tutti gli interventi e le dichiarazioni di Pio XII a favore degli ebrei sin da quando era nunzio in Germania e poi come segretario di Stato. “Come diplomatico di Benedetto XV, Pacelli si adoperò per fare condannare già nel 1915 violenze antisemite esplose in Polonia, mentre negli anni Trenta, come segretario di Stato di Pio XI, fece cessare la propaganda radiofonica antiebraica di un prete cattolico statunitense, Charles Coughlin”. Poi “tra l’autunno del 1939 e la primavera del 1940 il Pontefice appoggiò, con una scelta senza precedenti, il tentativo, presto abortito, di alcuni circoli militari tedeschi in contatto con i britannici di rovesciare il regime hitleriano. E dopo l’attacco tedesco all’Unione Sovietica Pio XII rifiutò di schierarsi e di schierare la Chiesa cattolica con quella che veniva presentata come una crociata contro il comunismo e, anzi, si adoperò per superare le opposizioni di molti cattolici statunitensi all’alleanza con i sovietici, anche se il giudizio sul comunismo del Pontefice e dei suoi più stretti collaboratori restò sempre radicalmente negativo”.

 
Il cardinale Bertone cita un articolo di Albert Einstein nel 1940 sul “Time”: “Soltanto la Chiesa – scriveva lo scienziato - ha osato opporsi alla campagna di Hitler di sopprimere la verità. Non ho mai avuto uno speciale interesse verso la Chiesa prima, ma ora sento un grande affetto e ammirazione perché solo la Chiesa ha avuto il coraggio e la forza costante di stare dalla parte della verità intellettuale e della libertà morale”. “Da parte sua il domenicano Yves Congar, poi cardinale, riferisce nel suo diario conciliare le confidenze d’un testimone del tempo, il confratello Rosaire Gagnebet. Dopo la strage delle Fosse Ardeatine il Papa s’interrogò ‘con angoscia’ se denunciarla: “Ma tutti i conventi, tutte le case religiose di Roma erano piene di rifugiati: comunisti, ebrei, democratici e antifascisti, ex generali, ecc. Pio XII aveva sospeso la clausura. Se Pio XII avesse protestato pubblicamente e solennemente, ci sarebbe stata una perquisizione in queste case e sarebbe stato catastrofico”. Così il Pontefice scelse la protesta diplomatica”.

 
“L’opera di soccorso disposta da Pio XII verso i perseguitati – tra questi moltissimi ebrei, a Roma, in Italia e in diversi altri Paesi – ha affermato il cardinale Bertone - fu immensa ed è sempre più documentata, anche da parte di autorevoli storici e intellettuali che certo non sono difensori d’ufficio del papato … Fatti e documenti stanno lentamente riemergendo da questo passato che non passa. Questa documentazione rende giustizia a quanto Papa Pacelli e la sua Chiesa hanno fatto di fronte alla criminale persecuzione degli ebrei e imporrebbe di riscrivere innumerevoli libri di storia e di relegare nell’oblio la leggenda diffamatoria di un Pontefice filonazista”. “Che si trattasse di una campagna orchestrata lo aveva denunciato in Italia Giovanni Spadolini già nel 1965, quando lo storico parlò di ‘sistematici attacchi del mondo comunista che non mancavano di trovare qualche complicità o qualche condiscendenza anche nei cuori cattolici – o almeno in certi cattolici non ignoti neppure all’Italia’”. Tuttavia, oggi - ha precisato il segretario di Stato - il dibattito sulla figura di Pio XII "si sta facendo da qualche tempo più sereno ed equilibrato nel riconoscere la rilevanza e la grandezza del suo pontificato".

 
Infine il porporato, riguardo alla causa di beatificazione e canonizzazione di Papa Pacelli avviata nel 1965 ha sottolineato che si tratta di “un fatto religioso che esige di essere rispettato da tutti e che nella sua specificità è di esclusiva competenza della Santa Sede”, ricordando il recente invito di Benedetto XVI a pregare perché la causa "prosegua felicemente”.







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