L’impegno della Caritas a sostegno delle vittime della guerra nel Congo
Cibo e acqua agli sfollati come pure aiuti in beni non deperibili nel piano di emergenza
messo in atto dalla Caritas del Congo per soccorrere le 90 mila persone in fuga dai
combattimenti nel Nord Kivu. Nella regione orientale del Paese torna ad infuocarsi
lo scontro tra le Forze Armate della Repubblica Democratica del Congo e le milizie
del Congresso Nazionale per la Difesa del Popolo: fonti locali parlano di una nuova
crisi umanitaria, con 250 mila individui, tra donne, uomini e bambini, costretti a
lasciare le proprie abitazioni negli ultimi due mesi. I campi predisposti per l’accoglienza
dei profughi – stando a quanto riportato dall’agenzia Zenit – avrebbero ormai superato
la capienza limite, mentre altri flussi di sfollati si registrano nella zona di Dungu
Doruma, nella provincia orientale, dove le milizie ugandesi avrebbero portato a termine
numerosi atti di saccheggio e rapito molti giovani da destinare all’arruolamento forzato.
Qui Caritas Congo ha avviato progetti a sostegno di altre 4 mila persone. In questa
opera di sostegno alle vittime della guerra importante anche il contributo di Caritas
Spagna, presente nel Paese con programmi di assistenza umanitaria e di ricostruzione,
che denuncia “i numerosi ostacoli” e ”le precarie condizioni di sicurezza in cui il
personale della Caritas deve svolgere la sua opera umanitaria in tutta la regione".
(C.D.L.)