Cambogia: l’ingresso in seminario di quattro giovani khmer segno di speranza per le
vocazioni
La recente ammissione di quattro nuovi giovani aspiranti sacerdoti cambogiani nel
Seminario maggiore di Phnom Penh apre nuove speranze per le vocazioni in questo Paese,
dove dalla fine del regime dei Khmer Rossi, in quasi venti anni, sono stati ordinati
appena cinque sacerdoti locali. I quattro giovani – riferisce l’agenzia Ucan - hanno
un’età compresa tra i 27 e i 29 anni e provengono da tutte e tre circoscrizioni ecclesiastiche
della Cambogia: due dal Vicariato apostolico di Phnom Penh, uno dalla Prefettura apostolica
di Kompong-Cham e uno dalla Prefettura apostolica di Battambang. Il loro ingresso
in seminario - riferisce l'agenzia Ucan - è stato festeggiato durante la cerimonia
di apertura dell’anno accademico, presieduta dal vicario apostolico di Phnom Penh,
mons. Émile Destombes, missionario delle Missioni Estere di Parigi, che nel discorso
di circostanza ha voluto ricordare i primi cinque sacerdoti cambogiani ordinati in
questo ventennio come un piccolo, ma importante segno della rinascita della Chiesa
in Cambogia, dopo due decenni di guerra e persecuzioni. Una Chiesa che conta oggi
poco più di 20mila fedeli (molti dei quali di etnia vietnamita) su una popolazione
di 13 milioni di abitanti e in cui la maggior parte dei sacerdoti e dei religiosi
provengono dall’estero. Proprio per questo essa punta sulla formazione in loco di
sacerdoti cambogiani, incoraggiandoli a mantenere i contatti con la cultura e la lingua
khmer. (L.Z.)