Benedetto XVI alla 48.ma plenaria dei Superiori maggiori italiani: vivere l'obbedienza
è segno della comunione con il Vicario di Cristo
L’auspicio del Papa che “le persone consacrate vivano con rinnovata consapevolezza
l’obbedienza, come piena comunione con il vicario di Cristo e con la missione della
Chiesa universale” ha aperto ieri a Napoli la 48.ma Assemblea generale della CISM,
organismo che raccoglie i superiori maggiori d’Italia, in rappresentanza degli oltre
21 mila religiosi della Penisola. Titolo dell'assise "Il servizio dell'autorità e
l'obbedienza". Ce ne parla l'inviato del quotidiano Avvenire, Mimmo Muolo:
In un
telegramma a firma del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, Benedetto
XVI esprime il proprio “compiacimento”, per la scelta del tema ed augura che l’assemblea
possa approfondirlo in maniera adeguata. Fino a venerdì, in effetti, si parlerà de
“Il servizio dell’autorità e l’obbedienza”, argomento dell’omonima istruzione pubblicata
lo scorso 11 maggio dalla Congregazione per gli Istituti consacrati. E i lavori, cui
partecipano 180 padri superiori di tutta Italia, sono subito entrati nel vivo. Ieri
sera, è stato il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, a sottolineare
che l’obbedienza dei consacrati è “ad immagine di quella di Cristo, obbediente fino
alla morte di croce”. E stamattina sul concetto è ritornato mons. Agostino Gardin,
segretario della Congregazione per i religiosi. “Parliamo di una concezione alta dell’obbedienza
- ha detto - il cui riferimento fondamentale non può che essere Gesù, il perfetto
obbediente”. Dunque, “obbedire come Cristo e obbedire in Cristo, poiché siamo innestati
in Lui”. Una regola, questa, che modifica anche il concetto dell’autorità. Non esercizio
di un potere, ha concluso il vescovo, ma servizio alla comunione.