2008-11-03 15:53:24

Un altro sequestro in Pakistan: rapito un consigliere del governo afghano


Aumenta il numero dei sequestri in Pakistan. Questa mattina è stato rapito il consigliere del governo afghano, Akhtar Jan Kohistani. La vittima, che è anche un giornalista e un corrispondente per una radio straniera, è stato portato via dall’abitazione del suocero da più uomini armati. Il sequestro si aggiunge a quello, avvenuto la scorsa settimana, del fratello del ministro delle finanze afghano e a quello dell’ambasciatore afghano designato in Pakistan del 22 settembre scorso.

Non si fermano gli attentati in Iraq
A Baghdad in tre diversi attentati sono morte sei persone e un poliziotto ed è stata colpita l’abitazione del vice-ministro del petrolio, Saheb Salman Qutub, nella zona di al Atifiya. Decine i feriti. A Mossul, un civile è stato ucciso e altre quattro persone sono state ferite dall'esplosione di un ordigno al passaggio di una pattuglia di polizia. Nella provincia di Diyala, inoltre, tre donne irachene sono state uccise da un commando armato, probabilmente appartenente al gruppo iracheno di al-Qaida.

Per l’Europa rischio concreto di recessione: stime al ribasso nelle previsioni di autunno
Oggi per l'Europa la recessione è un “rischio concreto”, per alcuni Paesi, per la zona euro e per l’intera UE. Lo ha detto il commissario UE per gli affari economici, Almunia, presentando le previsioni di autunno. Tagliate drasticamente le stime sul Pil di Eurolandia che nel 2009 si attesterà allo 0,1%, “vicino alla stagnazione”, contro la precedente previsione dell'1,5%. Nel 2010 è prevista una leggera ripresa. Dell’Italia in particolare si deve dire che “è entrata in una recessione tecnica” che le farà chiudere l'anno con una crescita zero. E il debito pubblico italiano nel 2009 tornerà a salire al 104,3%. A pesare è l'attesa stagnazione dell'economia italiana, ma anche “un avanzo primario ancora troppo basso”.

Preoccupazione per l’agguato contro giovani, sabato scorso, a Secondigliano, a Napoli
Un'azione dimostrativa, un avvertimento: sono due delle piste più probabili per l’agguato del primo novembre nel quartiere di Secondigliano, a Napoli, nel quale cinque minori, di età compresa tra i 12 ed i 16 anni sono rimasti feriti, in modo lieve. A sparare davanti ad un circolo ricreativo, un commando di quattro uomini su ciclomotori. Al vaglio degli investigatori la vita dei cinque ragazzi tutti incensurati ma provenienti da famiglie già note alle forze dell'ordine. Tre di loro sono parenti del proprietario del locale, un pregiudicato. Il fatto rinnova la preoccupazione per un quartiere a rischio di una città non facile. Gabriella Ceraso ha parlato con il decano di Secondigliano, padre Francesco Minelli:RealAudioMP3

R. – Certamente la realtà di Secondigliano - ma non solo per i giovani, in generale – è una realtà difficile. Purtroppo quando ci sono episodi di questo tipo fanno scalpore, e quindi è una realtà difficile perché, purtroppo, non si offre niente a loro, ai giovani, ma in generale alle famiglie; manca il lavoro, quindi questo, secondo me, condiziona moltissimo tanti giovani che poi vivono la strada, magari vivono con più facilità a contatto con la delinquenza, e sono coinvolti. Questa sicuramente è la realtà che si vive a Secondigliano. Ma ci sono anche le cose belle, magari intorno alle parrocchie: giovani che comunque cercano di seguire altri itinerari, altre piste, grazie anche all’impegno di tanti formatori, tante persone; però certamente sono pochi.

D. – Ecco, i giovani spesso, come in questo caso, sono vittime di meccanismi di adulti; cosa si può fare?

 
R. – Non credo ci sia una bacchetta magica, qualcosa che possa risolvere una situazione che sicuramente bisogna vedere in maniera globale. Qui credo che sia un fatto culturale, da incidere soprattutto nelle coscienze delle persone. Ecco, arrivato l’esercito pensiamo che magari risolva, ma non si risolve con l’esercito, anche se può dare più sicurezza. E’ un impegno costante che è necessario qui, sul territorio.

 
Cipro
Con un nuovo incontro tra il presidente greco-cipriota Dimitris Christofias e il leader turco-cipriota Mehmet Ali Talat, (il quinto di trattativa vera e propria), proseguono oggi i colloqui per cercare di riunificare Cipro, l'isola mediterranea divisa dal 1974 dopo un intervento militare turco a protezione della minoranza turco-cipriota. Sede dell’incontro, la residenza del rappresentante speciale dell'ONU per Cipro, Taye-Brook Zerihoun, presso l'aeroporto in disuso di Nicosia, nella “zona di nessuno” che ancora taglia in due l'isola. Anche i colloqui odierni, come l’ultimo del 22 ottobre, sono dedicati alla questione della divisione dei poteri tra le due comunità etniche e della governabilità di una Cipro riunificata.

Sudafrica
Si chiamerà South African Democratic Congress il nuovo partito a cui i dissidenti dell'African National Congress (ANC) hanno deciso di dar vita. Il 'marchiò è stato ufficialmente depositato stamani. In un primo momento, gli scissionisti avevano puntato su South African National Congress, ma l'ANC si era formalmente opposta, per l'evidente somiglianza delle sigle. La scissione è stata decisa da 'fedelissimì dell'ex presidente Thabo Mbeki, costretto alle dimissioni da capo dello Stato alla fine dello scorso settembre perché sfiduciato dalla dirigenza dell'ANC. Mbeki, almeno ufficialmente, non partecipa alla scissione, anche se ha chiesto con toni duri e sprezzanti all'Anc di non essere ricandidato alle elezioni politiche previste per la prossima primavera. Il nuovo partito - che sarà ufficialmente presentato il prossimo 16 dicembre, ma è ormai pienamente attivo - intende partecipare alle prossime elezioni.

Cina-Taiwan: iniziata la storica visita dell’inviato di Pechino
E' cominciata la visita a Taiwan del responsabile cinese per le relazioni con l'isola, Chen Yunlin, considerata di importanza storica. Il governo taiwanese del presidente Ma Ying-jeou, favorevole ad un miglioramento della relazioni con Pechino, ha schierato un servizio d'ordine di diecimila poliziotti per proteggerlo dalle proteste degli indipendentisti, che hanno annunciato tre giorni di manifestazioni anti-cinesi. L'incontro è il secondo a svolgersi tra funzionari cinesi e taiwanesi dopo l'ascesa al potere di Ma Ying-jeou. Nel corso della visita, le due parti dovrebbero accordarsi per istituire voli diretti tra Taiwan e sette aeroporti cinesi, e varare una serie di facilitazioni alle comunicazioni tra le due sponde dello Stretto. Taiwan è di fatto indipendente dal 1949 ma Pechino continua a rivendicarla come parte integrante del proprio territorio.

India
Il Primo Ministro dello Stato indiano del Bengala occidentale, Buddhadeb Bhattacharjee, e i sottosegretari Jitin Prasad, Ram Vilas Paswan e Nirupam Sen sono sopravvissuti ad un agguato compiuto dai ribelli maoisti. Al passaggio delle autovetture sulle quali viaggiavano i politici, per ritornare a Calcutta dopo aver presenziato ad una cerimonia di inaugurazione di una fondazione nella città di Midnapore, è esploso un ordigno. Ad essere colpita è stata l'auto con a bordo i poliziotti di scorta: le altre due auto, dove viaggiavano il primo ministro Bhattacharjee e gli altri politici, erano appena passate quando si è verificata l'esplosione. Sei poliziotti sono rimasti feriti. Secondo gli inquirenti l'attentato sarebbe una sorta di avvertimento dei maoisti al primo ministro Buddhadeb Bhattacharjee, per convincerlo a interrompere i suoi progetti di industrializzazione dello Stato.

Tibet
Le trattative con la Cina sull'autonomia del Tibet sono state finora un fallimento e alla prossima riunione degli esuli, in programma a fine novembre, il Dalai Lama anticipa che terrà un comportamento “neutrale”. “I sette incontri della delegazione tibetana a Pechino hanno prodotto un nulla di fatto”, ha affermato il leader spirituale buddista, in un incontro a Tokyo al Foreign Correspondents' Club of Japan, proprio nel mentre si profila un'ottava missione. Il Dalai Lama che ha sempre puntato su dialogo e non violenza per trattare con Pechino ha anche dichiarato che in Tibet si è rafforzato il giro di vite del governo centrale, rinfocolando le tensioni, a seguito delle proteste durante le olimpiadi di Pechino. Il 73enne Nobel per la Pace, che è in Giappone per una visita di una settimana durante la quale ha una serie di conferenze a Tokyo e Fukuoka, ha sottolineato inoltre di avere il diritto di andare in pensione, come tutti. Alla riunione degli esuli della terza settimana di novembre a Dharamsala e a quella di fine mese di New Delhi, parteciperanno i parlamentari in esilio e i sostenitori provenienti da ogni parte del mondo.

Vietnam
Almeno 55 persone sono morte a causa del maltempo che colpisce il nord e il centro del Vietnam da dieci giorni. Delle vittime, 18 sono nella capitale Hanoi, colpita alla fine della settimana scorsa dalle peggiori inondazioni da 25 anni. Lo hanno reso noto le autorità vietnamite. La maggior parte delle vittime sono morte per annegamento, schiacciate dalla caduta di alberi o dal crollo delle case, folgorate o colpite dai fulmini. Le piogge insolitamente prolungate che si sono abbattute su Hanoi a partire da venerdì scorso hanno provocato scene di caos e giganteschi ingorghi. Oggi il centro di Hanoi aveva ripreso un aspetto più tranquillo, ma alcuni luoghi in città restano allagati. Gli abitanti per spostarsi usano imbarcazioni di fortuna fatte di pneumatici e bidoni metallici. Le inondazioni hanno danneggiato migliaia di abitazioni e decine di migliaia di ettari di campi. Secondo l'ufficio metereologico nazionale, le piogge proseguiranno per due giorni al nord e i quartieri di Hanoi potranno rimanere allagati fino alla fine della settimana. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza e Federica Andolfi)

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 308

 
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