In Africa per sperare: editoriale di padre Lombardi
Il conflitto in Congo è uno dei tanti drammi che affligge l’Africa: ci sono altre
guerre, le pandemie, la povertà, la fame. Ma ci sono anche tante ricchezze della società
africana che spesso non vengono messe in risalto dai mass media e che invece la comunità
cristiana cerca di valorizzare. Un segno importante dell’attenzione costante della
Chiesa per questo Continente sarà il viaggio che Benedetto XVI compirà nel marzo dell’anno
prossimo in Camerun e Angola. La riflessione del nostro direttore padre Federico
Lombardi. L’annuncio
dato dal Papa di un suo prossimo viaggio nel continente africano, nel marzo 2009,
è una notizia importante. Giovanni Paolo II, che aveva dedicato all’Africa una grandissima
e appassionata attenzione – tanto da essere definito dal cardinale Thiandoum: “Giovanni
Paolo II l’Africano” – negli ultimi anni del pontificato non aveva potuto più recarsi
nel Continente: gli ultimi brevi viaggi erano stati nel '98 in Nigeria e nel 2000
in Egitto e nel Sinai. Benedetto XVI ha già toccato vari Paesi d’Europa, le Americhe,
l’Oceania e in certo senso anche l’Asia con il viaggio in Turchia, ma non aveva ancora
visitato alcun Paese africano. Certamente, l’Africa con i suoi gravi problemi è stata
spesso presente nelle sue parole e sempre nel suo cuore, ma un viaggio ha sempre un
significato fortissimo di partecipazione, di presenza, di contatto diretto. Inoltre,
il prossimo anno 2009 sarà l’anno dell’Assemblea speciale del Sinodo dei Vescovi per
l’Africa e il viaggio del Papa avrà un ruolo fondamentale nella sua preparazione,
cosicché l’intera Chiesa orienterà il suo sguardo verso l’Africa. La solidarietà spirituale
e fattiva della comunità universale dei credenti accompagnerà il rinnovato impegno
di crescita delle comunità cattoliche dell’Africa che - come quella dell’Angola -
contano ormai cinque secoli di vita, hanno una loro storia e tradizione sulla cui
base guardare al futuro. Tutti abbiamo negli occhi immagini drammatiche di conflitti
e di povertà, ma c’è anche una straordinaria vitalità positiva nel Continente che
va liberata, incoraggiata, sostenuta e orientata, perché gli africani possano costruire
l’Africa nella dignità e nella speranza. Un messaggio di speranza: è certamente questo
che Papa Benedetto porterà alla terra africana.