Il cardinale vicario Agostino Vallini celebra la Messa al cimitero del Verano
Nel suo pellegrinaggio verso la meta finale, il popolo di Dio è chiamato alla profonda
comunione con i Santi, e, sull’esempio di coloro che hanno testimoniato con radicalità
ed eroismo la fede in Cristo, a rivedere la propria esistenza per dare alimento alla
fede e coerenza all’agire. Questo il messaggio del cardinale vicario Agostino Vallini,
ieri, alla Santa Messa in suffragio dei defunti della diocesi presieduta nel cimitero
del Verano, in Roma, per la prima celebrazione in questa ricorrenza dal conferimento
del nuovo incarico. All’assemblea dei fedeli – riferisce l’Avvenire - il porporato
ha ricordato che “sostare davanti ad una tomba vuol dire ricordare la vita del defunto,
rinverdire gli affetti, pregare”, ma anche “meditare su quanto sia meravigliosa ma
al tempo stesso fragile e breve l’esistenza umana”. Alle domande che inevitabilmente
sorgono in queste circostanze sul perché dell’esistenza – ha detto il cardinale vicario
– risponde la Parola di Dio che “ci fa guardare la meta del nostro cammino” verso
la santità. E sulla figura dei santi il cardinale Vallini ha spiegato che “è santo
chi ha creduto che Gesù Cristo è il Redentore; che nonostante la nostra debolezza
egli ci ama e ci salva; che ci libera tramite lo Spirito Santo, se lo vogliamo, di
tutto ciò che pesa ed è peccato”. In questa tensione alla santità – ha aggiunto –
possiamo guardare all’esempio “della grande schiera dei santi”, di ieri e di oggi.
Si tratta – ha concluso il cardinale Vallini – di un compito impegnativo, che chiede
sforzo e costanza, ma che alla fine ci fa scoprire le cose veramente importanti nella
vita”. (C.D.L.)