2008-11-01 14:55:21

La Festa di Tutti i Santi ricorda all'uomo il suo destino di felicità e bellezza: la riflessione di mons. Luigi Negri


Il Papa ha parlato dunque all'Angelus dello stupore che si prova dinanzi alla fantasia del Creatore per la meravigliosa varietà dei Santi. Ma qual è la cifra, la caratteristica comune ad ogni esperienza di santità? Al microfono di Amedeo Lomonaco risponde il vescovo di San Marino – Montefeltro, Luigi Negri:RealAudioMP3

R. – La cifra comune è la certezza che la Chiesa custodisce da duemila anni: la vita umana, vissuta nella fede, è una vita positiva. Credo che poche feste come questa abbiano questa straordinaria capacità di polarizzare l’attenzione degli uomini sull’unica cosa che gli uomini non debbono mai dimenticare: il loro destino che è un destino di bellezza, di gioia e di felicità, di giustizia la cui esigenza è scritta nel cuore dell’uomo. La santità è l’esperienza di un’antropologia adeguata.

 
D. - I Santi sono un inno del cielo che risuona in terra. Come seguire la strada della salvezza in un mondo spesso dilaniato da miserie e falsi valori?

 
R. – Offrendo la testimonianza già sulla terra di una vita diversa, di una vita che conosce il senso del proprio cammino. Una vita che non si spaventa di fronte alle difficoltà e che condivide – come si legge nella “Gaudium et Spes” – tutta la positività e tutta la negatività dell’esperienza umana. I Santi hanno conquistato la santità nell’esperienza quotidiana vissuta per il Signore, non per se stessi.

 
D. - Tutti sono chiamati alla santità. Quando e perché nasce l’intima aspirazione alla santità?

 
R. – Nasce non come desiderio della santità, come realizzazione di un proprio ideale. Nasce dal desiderio di una immedesimazione sempre più profonda e radicale con il Cristo, che è l’unico Santo. E allora, seguendo il Santo si è partecipi della sua santità; seguendo il Puro, veniamo purificati; seguendo il Paziente, diventiamo capaci di pazienza. La santità è immedesimazione totale con Gesù Cristo e questo è quello che ci rende inesorabili nel desiderarlo perché desideriamo un Altro che compie e non desideriamo ‘compierci’ secondo le nostre misure.

 
D. – La santità, oltre ad essere in molti casi intessuta di eroismi, è anche espressione di una quotidianità ordinaria vissuta alla luce del Vangelo…

 
R. – Uno dei punti più belli, commoventi e appassionanti del Concilio Vaticano II, è il richiamo alla santità comune del popolo di Dio: la santità dei miei genitori, che non saranno mai canonizzati, la santità di quel popolo che incontro nelle mie visite pastorali nel Montefeltro; un popolo che ha saputo affrontare le circostanze più dolorose come la fame, la carestia, le guerre. Hanno affrontato tali prove affermando che erano del Signore e appartenevano al Signore: il Santo è uno che non si sente mai sconfitto, non perché si senta forte, ma perché è forte in Colui che lo rende forte.

 
D. – Eccellenza, quali sono i Santi che, in particolare, lei segue come fari per illuminare i passi della sua vita?

 
R. – Seguo molto San Giuseppe, chiedendogli di poter custodire il Verbo di Dio nella carne della Storia come è la Chiesa; poi seguo San Francesco, perché ha visto valorizzare tutti gli aspetti della vita umana, compresa la morte. E poi, San Riccardo Pampuri, perché mi sembra sia stato, nella sua insonne dedizione alla cura dei malati, l’immagine della Chiesa che deve curare l’uomo di ogni tempo, e quindi anche di questo tempo. Deve curarlo perché dell’uomo la Chiesa custodisce il senso profondo, il destino. E quindi può farsi carico di tutti i suoi problemi.

 
D. - Nella nostra società la Festa di Tutti i Santi tende oggi ad essere affiancata a un fenomeno apparentemente innocuo, Halloween, emblema e icona delle zucche ma specialmente delle teste che a volte in esse si perdono…

 
R. – Sì, è una grottesca caricatura. In questa festa appare assolutamente chiaro che l’alternativa alla fede è il vuoto o, come dice il mio grande amico, il filosofo Robert Spaemann, “se si abbandona la strada di Cristo si incomincia a battere il sentiero polveroso del nulla”.







All the contents on this site are copyrighted ©.