2008-11-01 15:55:08

Accordi militari e civili al centro dell'odierno vertice russo-libico a Mosca


Importante summit russo-libico a Mosca. Al centro dei colloqui tra i presidenti delle due nazioni accordi in campo energetico, militare e civile. Tripoli è inoltre interessata a fornire una base navale alla Russia. Il punto nel servizio di Giuseppe D’Amato: RealAudioMP3

“Questi incontri daranno un nuovo impulso alle relazioni bilaterali”: così, il presidente Medvedev ha aperto il vertice russo-libico in corso al Cremlino. Muammar Gheddafi è tornato a Mosca dopo un'assenza di 23 anni. Il leader libico ha da parte sua sottolineato che i due Paesi hanno un uguale approccio alla politica energetica ed intende migliorare la cooperazione in questo campo. Tripoli spinge, però, per instaurare una proficua collaborazione anche nel settore civile oltre che in quello militare. Ad aprile, il Cremlino decise di cancellare il debito libico pari a 4,5 miliardi di dollari maturato in epoca sovietica. In cambio Gheddafi si era impegnato a siglare vari contratti, che, tuttavia, non sono stati ancora firmati. Alcuni specialisti ritengono che la Libia acquisterà da Mosca armi per un valore di 2 miliardi di dollari. L'esercito africano è equipaggiato con vecchi mezzi di fabbricazione sovietica. La Russia sta creando insieme ad Iran e Qatar l'“OPEC del gas”, un cartello di produttori, che imponga i propri prezzi all'Occidente. La Libia è un partner molto ambito, poiché ha enormi potenzialità, ma finora manca della tecnologia moderna per fare il salto di qualità. I russi sono pronti ad offrire una mano. Secondo un influente quotidiano russo, Gheddafi offrirà alla Russia la creazione di una base navale a Bengasi per garantirsi da interferenze occidentali.
 
Iraq
Nello scorso ottobre, in Iraq, si è registrato il numero di vittime più basso su base mensile dall’inizio dell’intervento militare statunitense del 2003. Secondo dati diffusi oggi dal governo di Baghdad, ad ottobre le vittime civili sono state 238, contro le 758 dello stesso mese del 2007 e la media di 1000 registrata tra settembre 2006 e agosto 2007. Il dato si inserisce quindi in un trend di sensibile calo delle vittime, sebbene sul terreno non passi giorno senza che si registrino nuove violenze. In diminuzione anche le perdite tra i militari americani: sette i soldati uccisi in combattimento, anche in questo caso si tratta del bilancio più contenuto dal marzo 2003. Secondo gli analisti si tratta di una vera è propria svolta ottenuta grazie al rafforzamento del contingente americano deciso dal presidente Bush e al cessate il fuoco attuato da diversi clan sunniti che ora appoggiano le forze governative.

Afghanistan
In Afghanistan proseguono le offensive della coalizione internazionale a guida statunitense contro le roccaforti dei talebani. Nelle ultime 24 ore, 25 miliziani integralisti sono stati uccisi in una serie di operazioni congiunte con l’esercito di Kabul nella parte orientale del Paese. Vittime anche tra le truppe afghane: due soldati sono morti nella provincia di Helmand per l’esplosione di una mina. Secondo il governo, oltre 220 militari afgani hanno perso la vita dall’inizio dell’anno nei combattimenti.

Pakistan
Un importante comandante di Al Qaeda di origine egiziana è stato ucciso in un raid militare nel nordovest del Pakistan, vicino al confine con l'Afghanistan. Lo ha reso noto un funzionario locale pachistano, spiegando che l'operazione è stata attribuita all'esercito americano. Si tratterebbe di Abu Jihad al-Masri, che ha avuto ruoli operativi nella rete di Osama bin Laden e che è apparso in alcuni video di propaganda trasmessi sul web. L’uomo è stato ucciso ieri notte insieme ad altri miliziani nel Nord del Waziristan: due missili sganciati da un "drone" hanno colpito il camion su cui si trovava.

Iran
Ancora un’esecuzione capitale in Iran. Un giovane di 19 anni è stato impiccato in Iran per un omicidio commesso quando era minorenne. Salgono così a otto, solo da gennaio, le esecuzioni capitali nella Repubblica Islamica contro persone minorenni o che erano minorenni al tempo dei delitti di cui sono state riconosciute colpevoli. Secondo "Amnesty International", altri 150 sono rinchiusi nei bracci della morte, tra cui una ragazza.

Filippine
Resta alta la tensione sull’isola di Mindanao, nel sud delle Filippine. Diciannove ribelli musulmani del "Fronte Islamico di Liberazione Moro" sono stati uccisi in un raid dell'esercito. L’operazione è scattata dopo un attacco compiuto dai miliziani contro una postazione militare vicino alla località di Datu Piang, a seguito della quale tre militari sono rimasti feriti. A Mindanao, da diversi mesi, si registra una nuova impennata di violenze, legata alla mancata approvazione di un accordo di pace che avrebbe decretato una maggiore autonomia per le provincie a maggioranza islamica.

Elezioni presidenziali degli Stati Uniti
A tre giorni dall’apertura delle urne negli Stati Uniti, si susseguono gli ultimi proclami dei due candidati alla Casa Bianca. La necessità di rilanciare l’economia è in cima alla lista delle priorità per il candidato democratico alla presidenza USA, Barack Obama. "Voglio essere sicuro che a beneficiarne sia il 95% dei lavoratori", ha dichiarato Obama in una intervista alla CNN, individuando nella stabilizzazione del sistema finanziario, in un progetto per l'indipendenza energetica dell'America, e nelle riforme di sanità, fisco e sistema scolastico la ricetta per risollevare il Paese dall’attuale crisi. Secondo gli ultimi sondaggi il vantaggio del candidato democratico, seppur ridotto rispetto a giorni scorsi, resta saldo al 5%. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

 Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 306

 
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