Orissa: le esequie di padre Digal, ucciso dagli estremisti indù
Nello Stato indiano dell'Orissa, a Bhubaneshwar, si sono svolte oggi nella pro-cattedrale
di San Vincenzo le esequie di padre Bernard Digal, morto in conseguenza delle violenze
subite da estremisti indù due mesi fa. L’Eucarestia è stata presieduta da mons. Raphael
Cheenath, arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar. Presenti anche mons. Thomas Thiruthalil,
vescovo di Balasore (Orissa) e mons. Sarat Chandra Nayak, vescovo di Berhampur, insieme
a più di 150 preti e oltre 3 mila fedeli. Per tutta la celebrazione poliziotti e personale
di sicurezza hanno circondato la chiesa per evitare attacchi dei fondamentalisti indù.
“Via via che il rito si svolgeva – dice un testimone – le facce della gente si trasformavano:
da tristi e abbattute, diventavano calme e piene di fede”. Il volto di padre Bernard,
adagiato nella bara e avvolto nelle vesti sacerdotali, portava ancora i segni delle
percosse ricevute, con ematomi sul viso e rigonfiamenti. Lo scorso 25 agosto il 47enne
sacerdote era stato picchiato per ore dai fondamentalisti, che lo avevano lasciato
tramortito e seminudo nella foresta, dove era stato raccolto dopo dieci ore. Pur curato
a Mumbai e poi a Chennai, è morto per un ematoma al cervello e per difficoltà di respirazione.
Il governo dell’Orissa ha aperto un’inchiesta sulla sua morte, collegandola alle violenze
antri-cristiane nel distretto di Kandhamal. Sempre oggi il governo dello Stato ha
sospeso 5 poliziotti che non avevano difeso la suora violentata lo scorso agosto
durante gli attacchi contro i cristiani. Intanto in Italia il senato ha approvato
all'unanimità una mozione contro la persecuzione subita dalle comunità cristiane nel
mondo. Il provvedimento, firmato da tutti i capigruppo, prende spunto dalle parole
pronunciate da Benedetto XVI all'Angelus di domenica scorsa. La mozione impegna quindi
il governo ad adoperarsi in tutte le sedi internazionali e nell'ambito dei rapporti
bilaterali ''affinché vengano garantiti i diritti fondamentali della persona e le
libertà religiose e venga posta fine alle violenze e alle persecuzioni alimentate
dal fondamentalismo etnico e religioso in ciascun Paese o area di crisi mondiale''.
(A cura di Virginia Volpe)