2008-10-31 16:01:27

Le misure economiche anticrisi al centro degli interventi dei candidati alle presidenziali USA


Ultime frenetiche battute della campagna elettorale per la corsa alla Casa Bianca. Secondo i sondaggi, il candidato democratico, Barack Obama, mantiene un vantaggio di almeno 5 punti percentuali sul rivale repubblicano, John McCain. Tuttavia, gli analisti non escludono sorprese che potrebbero arrivare dal gran numero di indecisi che si registrano in queste ore. A tenere banco negli ultimi proclami è ancora la crisi finanziaria e le politiche economiche proposte dai due candidati. Il servizio di Elena Molinari: RealAudioMP3

Per l’affondo finale, John McCain torna alle origini e al messaggio anti-tasse del suo partito e lo fa simbolicamente da una cittadina dell’Ohio che si chiama Defiance, sfida, facendo leva sulle paure degli americani per la recessione più grave dagli Anni Trenta. “Questa è la differenza tra me e il senatore Obama", ha detto. "Lui aumenterà le tasse, io ridurrò la spesa pubblica”. Il democratico ha invece usato gli ultimi dati sull’economia per contrattaccare. “Il PIL in calo dello 0,3 per cento – ha affermato - è un diretto risultato delle decisioni dell’amministrazione Bush che McCain sostiene e che è pronto a ripetere per i prossimi quattro anni. Dopo il suo appello di mercoledì notte, con un video di oltre 30 minuti trasmesso su tutte le tv nazionali, Obama è stato impegnato ieri in Florida, Virginia e Missouri, considerati campi di battaglia e decisivi, martedì prossimo. Ancora prima che nuove rilevazioni registrassero gli effetti del suo mega-investimento pubblicitario di mercoledì, i sondaggi vedono il candidato democratico mantenere o incrementare il suo vantaggio, anche se lo staff McCain avverte che gli indecisi sono molti di più di quelli che sembrano e che ci potrebbero essere sorprese.
 
Israele Israele al voto per le legislative il 10 febbraio 2009. La data delle elezioni anticipata è stata fissata ieri dal presidente del parlamento dello Stato ebraico. L'ultima seduta della Knesset di questa legislatura si terrà il 10 novembre prossimo. Le elezioni sono state indette dopo che il ministro degli Esteri, Tzipi Livni, leader del partito moderato Kadima, non è riuscita a formare una coalizione di governo. La Livni aveva ricevuto l'incarico il 22 settembre dal presidente Peres, all'indomani delle dimissioni del primo ministro Ehud Olmert, sotto inchiesta per corruzione.
 
Libia-Russia
''La Libia è pronta a ospitare una base militare navale russa'': è questo il messaggio che porterà oggi Gheddafi a Mosca. Sono passati 23 anni dall’ultima visita del leader libico nella capitale russa. "La presenza militare russa - ha rivelato una rivista moscovita citando fonti del governo libico - sarà una garanzia di non aggressione contro la Libia da parte degli Stati Uniti”. Il giornale locale ha anche ricordato che Tripoli ha ottenuto lo scorso aprile la cancellazione del suo debito di circa 4,5 miliardi di dollari nei confronti della ex URSS, in cambio di importanti contratti a imprese russe. Secondo la stessa fonte, inoltre, la Libia si sarebbe anche impegnata ad acquistare armi russe, ma avrebbe allo stesso tempo rifiutato la partecipazione alla creazione di una "OPEC" del gas mettendo a rischio l’intero progetto.

Pakistan
In Pakistan, è di almeno otto morti il bilancio dell’attentato suicida avvenuto questa mattina a Maran, nella zona occidentale del Paese. Numerosi i feriti ricoverati in ospedale. Alcuni di essi sono in gravi condizioni e si teme quindi che il bilancio delle vittime possa aumentare. Secondo fonti locali, un uomo si è fatto esplodere dinanzi alla stazione di polizia della città al passaggio del convoglio che trasportava il vicecapo della polizia. Nessuno ha ancora rivendicato il gesto, ma si teme possa essere opera dei militanti talebani, che negli ultimi tempi hanno compiuto decine di attentati contro ufficiali delle forze di sicurezza e leader politici locali.

India
Si aggrava il bilancio delle vittime dei 12 attentati compiuti ieri nello Stato indiano nord-orientale di Assam. I morti accertati sono ora 77, più di 400 i feriti. Gli ordigni - sei a Guwathi, principale città dello Stato, e altri sei nei distretti di Barpeta, Kokrajhar e Bongaigaon - sono stati piazzati in aree affollate e sono esplosi in rapida successione. Non ci sono ancora rivendicazioni ufficiali, ma la polizia sospetta dei separatisti del Fronte Unito di Liberazione dell'Asom (ULFA), aiutati dagli estremisti islamici di un altro gruppo. Ma l'ULFA ha smentito ogni coinvolgimento in un comunicato inviato ai media locali. Intanto, nel quartiere di Guwahati, dove ieri è esplosa la prima bomba che ha preso di mira il Tribunale distrettuale e la residenza del primo ministro dello Stato, è stato di nuovo imposto il coprifuoco, voluto la prima volta dalle autorità dopo che un gruppo di residenti infuriati avevano attaccato i soccorsi e le forze dell’ordine. Il primo ministro dell'Assam ha dichiarato che è stata istituita una task force speciale per investigare sull'accaduto ed individuare i responsabili.

Vietnam
Sale a 19 il numero delle morti causate dalle inondazioni che nell’ultima settimana hanno colpito la zona centrale del Vietnam. L’aggiornamento è stato fornito da fonti governative e riportato dai media ufficiali. Tre sono le giovani vittime: due ragazzine di 11 e 12 anni e un bimbo di due anni. Da mercoledì scorso, sono caduti fino a 330 millilitri di piogge nella zona a sud di Hanoi: la capitale è ancora sommersa da un metro d’acqua, mentre diversi smottamenti hanno danneggiato numerosi tratti autostradali. Sono centinaia le persone che, dall’inizio dell’anno, hanno perso la vita a causa delle alluvioni nelle province settentrionali e centrali del Paese.

Vertice iberoamericano
Si chiudono oggi, a San Salvador, i lavori del XVIII Vertice delle nazioni iberoamericane, alla presenza di 19 dei 22 Capi di Stato e di governo che, per tre giorni, hanno affrontato il tema principale dell'agenda, "Gioventù e sviluppo". Sul tappeto, anche la crisi finanziaria mondiale, rispetto alla quale la comunità iberoamericana ha convenuto di ''intraprendere consultazioni per valutare l'opportunità di convocare con urgenza una riunione di capi di Stato e di governo, nel quadro delle Nazioni Unite”. Ce ne parla Luis Badilla:RealAudioMP3

 
I governanti hanno firmato la notte scorsa, oltre alla Dichiarazione principale sulle politiche giovanili, altri 14 documenti su materie diverse, che vanno dalla lotta contro il terrorismo alla delinquenza organizzata che minaccia la regione in modo crescente, passando per testi riguardanti situazioni nazionali specifiche. Alla fine, però, la sorpresa è arrivata dalla Dichiarazione sui giovani: appare chiaro che dopo le molte critiche provenienti da più parti, in particolare da alcuni episcopati e governi che anticiparono di non poterla firmare, il testo è stato modificato radicalmente per eliminare tutti i riferimenti che potevano lasciare intravedere un ruolo interventista e quasi monopolista dello Stato nella educazione e formazione dei figli. I governanti ribadiscono “il ruolo centrale dello Stato nella definizione di politiche pubbliche, allo scopo di migliorare la qualità della vita dei giovani e per riuscire nella costruzione di società includenti, giuste e solidali”. Alla fine, per consentire la firma di tutti i Paesi presenti, alcuni contenuti della bozza, riguardanti per esempio la salute riproduttiva e i diritti e il ruolo dei genitori nelle scelte educative dei figli - che apparivano “confusi e ambigui” e che potevano essere usati per “interpretazioni arbitrarie ed estensive” come disse l’arcivescovo di San Salvador mons. Fernando Sáenz Lacalle - sono stati eliminati. È prevalsa insomma la ricerca del consenso e soprattutto del buon senso. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)
 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 305

 
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