Condanna unanime in Spagna per l’attentato dell'ETA all'Università di Navarra
Le attivitá dell’Università di Navarra, a Pamplona (Spagna), dopo l’attentato causato
ieri dall’ETA, sono riprese normalmente questa mattina. Innumerevoli le manifestazioni
di cordoglio inviate dalle autoritá regionali, governo centrale e centri universitari.
L’arcivescovo di Pamplona, mons. Francisco Perez Gonzalez, ha dichiarato: “Nel nome
di Dio, nel nome dei sentimenti piú nobili che battono nel cuore dei cristiani e di
tutte le persone oneste e sensate, dobbiamo condannare assolutamente queste atrocità.
Non c’è alcuna ideología o progetto politico che possa giustificare questo sciagurato
attentato”. Il rettore dell'Università di Navarra, dopo aver fatto i complimenti a
tutti i lavoratori per la loro serenità in questa situazione, ha affermato che le
attività riprendono "senza odio né rancore": "Proprio in questo momento sembra opportuno
ricordare l’importanza del perdono e facciamo un appello ai terroristi affinché la
smettano di fare soffrire tante persone.” Anche le tre Universtà dei Paesi Baschi
hanno condannato l’attentato, hanno manifestato la loro solidarietà ai feriti e hanno
dichiarato che solo nella democrazia e nel rispetto si potrà raggiungere la pace.
Oggi a mezzogiorno ha avuto luogo un sit-in silenzioso nel campus di Pamplona. Dal
1980 questo è il quinto attentato realizzato contro l’Università di Navarra. In questa
occasione i feriti, nessuno in gravi condizioni, sono stati 31. È ancora troppo presto
per fare un bilancio dei danni materiali. Creata nel 1952 da San JoseMaria Escrivá
de Balaguer, fondatore dell’Opus Dei, l’anno scorso ha avuto circa 15.000 studenti
e piu di 800 professori. Integrato nell’Università si trova anche l’ospedale con
500 medici, 700 infermieri, ed altri 850 impiegati. (A cura di Ignacio Arregui)