Benedetto XVI agli Atenei Pontifici: “Cercate la sapienza di Dio che libera dalla
presunzione e dall’orgoglio della sapienza del mondo"
Un invito a rimanere fedeli al Cristo che la Chiesa presenta, per impegnarsi nel lavoro
intellettuale, interiormente liberi dalla tentazione dell’orgoglio, vantandosi sempre
e solo nel Signore. Lo ha rivolto ieri sera il Papa agli studenti e ai docenti dei
Pontifici Atenei Romani, al termine della Messa celebrata nella Basilica di San Pietro
dal cardinale Zenon Grocholewski, prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica,
per l'inaugurazione dell'Anno accademico. Il servizio è di Paolo Ondarza.
"Non è
la conoscenza in sé che può far male, ma la presunzione, il 'vantarsi' di ciò che
si è arrivati – o si presume di essere arrivati – a conoscere. E proprio da qui derivano
le fazioni e le discordie nella Chiesa e, analogamente, nella società". Ha
parlato così il Papa agli studenti e ai docenti dei Pontifici Atenei Romani, ricordando
le parole di San Paolo ai Corinzi, comunità nella quale erano scoppiate divisioni,
“segno di una falsa sapienza”. “C’è una sapienza della croce, sapienza di Dio” – ha
detto il Santo Padre – contrapposta alla stoltezza , che San Paolo chiama la sapienza
del mondo”. Quest’ultima – ha aggiunto – “è un modo di vivere e vedere le cose prescindendo
da Dio e seguendo le opinioni dominanti, secondo i criteri del successo e del potere”.
La sapienza divina consiste invece nel seguire la mente di Cristo: "E’
Cristo che ci apre gli occhi del cuore per seguire la strada della verità e dell’amore".
Ma come seguire e cercare la mente di Cristo? “Attraverso la Chiesa
e nella Chiesa”, ha spiegato Benedetto XVI: “Bisogna essere uomini e donne spirituali,
perché altrimenti si ricade nella stoltezza”, anche se magari si studia molto e si
diventa “dotti e sottili ragionatori di questo mondo”. Occorre essere “piccoli”: per
dirla con l’Apostolo delle Genti, “farsi “stolti agli occhi del mondo” per diventare
davvero sapienti “davanti a Dio”. Non si tratta di un atteggiamento anti-intellettuale:
Paolo – ha ricordato il Papa – si oppone ad un tipo di superbia intellettuale, in
cui l’uomo, pur sapendo molto, perde la sensibilità per la Verità: "Cari
amici, questa riflessione paolina non vuole affatto condurre a sottovalutare l’impegno
umano necessario per la conoscenza. L’Apostolo cioè denuncia il veleno della falsa
sapienza, che è l’orgoglio". E la Verità è il perno attorno
a cui deve ruotare l’impegno, lo studio e la vita tutta degli Atenei Pontifici: lo
ha evidenziato nell’omelia il cardinale Grocholewski: "Questa
arma della verità ha un particolare valore per voi studenti e per voi professori.
Che il vostro ascolto e la vostra parola si sforzino sempre di discernere la verità
dai suoi contrari: l’ignoranza, l’errore, la menzogna".