2008-10-30 15:14:34

La vera libertà dell'uomo al centro del discorso del Papa al nuovo ambasciatore del Canada


L'esercizio della libertà non è un valore assoluto, ma va legato alle sue origini divine e alla legge morale naturale: in caso contrario conduce ad uno svilimento del concetto di essere umano. Così il Papa nel discorso al nuovo ambasciatore del Canada, la signora Anne Leahy, ricevuta oggi in occasione della presentazione delle Lettere credenziali. Il servizio di Fausta Speranza RealAudioMP3  
Il cattolicesimo ha rappresentato una chiave di volta essenziale per la costruzione della società canadese. Lo sottolinea Benedetto XVI ricordando che tra qualche mese si celebrano i 40 anni di relazioni diplomatiche tra Santa Sede e Canada, ma in realtà i legami profondi risalgono a parecchi secoli fa. E il Papa ricorda le parole di Giovanni Paolo II, che ha compiuto tre visite apostoliche in Canada, di cui l’ultima in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù. I canadesi – diceva – sono gli eredi di un umanesimo straordinariamente ricco, grazie all’associazione di molti elementi culturali diversi. E Benedetto XVI sottolinea che il punto focale di tutto ciò sta nella concezione spirituale e trascendente della vita, fondata sulla rivelazione cristiana.
 
Da qui, spiega il Papa viene una tradizione di impegno sul piano internazionale: l’attitudine alle collaborazioni multilaterali per la risoluzione di problemi internazionali, in nome della pace e della riconciliazione; con esempi concreti come l’impegno per la Convenzione per l’interdizione delle mine antiuomo, che ha avuto un successo particolare, e il contributo per la stabilizzazione della situazione nella regione dei Grandi Laghi in Africa. Congratulandosi per tutto ciò, il Papa esprime poi la preoccupazione per i segni di alcuni cambiamenti in atto anche in Canada, nel senso dello svilimento del concetto dell’essere umano. E il Papa parla chiaramente di “difesa e promozione della vita e della famiglia fondata sul matrimonio”. Il Papa invita i canadesi a riflettere su tutto ciò partendo dal concetto di libertà: l’esercizio della libertà – dice – è troppo spesso invocato per giustificare delle distorsioni. Viene concepito “solo come valore assoluto, come un diritto inalienabile dell’individuo, ignorando – aggiunge il Papa – le origini divine della libertà e della sua dimensione comunitaria”. “L’esercizio della libertà – chiarisce il Papa – implica il riferimento a una legge morale naturale, a carattere universale, che preceda e unisca tutti i diritti e i doveri”. In particolare il Papa parla dell’importanza del diritto dei genitori ad assicurare l’insegnamento religioso ai propri figli e dunque il valore delle scuole cattoliche. Poi il Papa non manca di menzionare quelli che definisce segni di speranza, ricordando innanzitutto la “piena riuscita del 49esimo Congresso eucaristico Internazionale che si è svolto il 22 giugno scorso in Canada”. Si rallegra della tradizionale attitudine all’accoglienza del popolo canadese incoraggiando tutti a esercitarla in particolare nei confronti delle persone più fragili. Il Papa si compiace anche di vedere rivitalizzate i legami di intenti tra la Chiesa cattolica e le comunità autoctone del Canada. A proposito del tradizionale impegno del Canada sul piano internazionale il Papa ricorda l’obiettivo di “un mondo più giusto e più solidale dove la persona umana sia rispettata nella sua vocazione fondamentale”.
  







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