India: l'arcivescovo di Bangalore soddisfatto delle misure governative contro la violenza
anticristiana
L’arcivescovo di Bangalore, mons. Bernard Moras, ha espresso soddisfazione per la
decisione del governo del Karnataka di prendere finalmente provvedimenti contro i
responsabili delle violenze anti-cristiane che hanno colpito anche questo Stato indiano.
Parlando alla stampa locale ripresa dalle agenzie Sarnews e Ucan, il presule ha manifestato
l’auspicio che le nuove misure annunciate dal primo ministro dello Stato, governato
dal partito nazionalista indù Bharatja Janata (BJP), fermeranno gli attacchi. Nelle
scorse settimane il presule non aveva risparmiato critiche all’inerzia delle autorità
locali di fronte all’escalation iniziata nel Karnataka lo scorso mese di agosto. “Il
mio sfogo - ha chiarito ai giornalisti – non era dettato dalla rabbia e dall’odio,
ma esprimeva i sentimenti di molta gente” verso un governo che, “non rendendosi conto
della gravità della situazione, non condannava gli attacchi o ne negava addirittura
l’esistenza”. Mons. Moras ha quindi respinto, ancora una volta, le accuse di conversioni
forzate rivolte ai missionari cristiani dai fondamentalisti indù: “Noi non crediamo
alle conversioni forzate, ha detto l’arcivescovo ricordando che “la Costituzione indiana
riconosce a ogni cittadino il diritto di praticare, professare e diffondere liberamente
la sua religione”. Misure contro le violenze anti-cristiane in India sono state intanto
annunciate pure dal governo federale guidato dal Partito del Congresso, anch’esso
oggetto in queste settimane di critiche da parte dell’episcopato e non solo. L’annuncio
è stato fatto nei giorni scorsi dal ministro degli Interni Shivraj Patil, al termine
di un vivace dibattito parlamentare sulla questione, in cui i membri del BJP, all’opposizione,
hanno continuato a negare l’esistenza di un movente religioso dietro alle aggressioni.
(L.Z.)