Filippine: rilasciata una delle due volontarie rapite a Basilan
“E’ stata un’esperienza angosciosa, ma ora siamo felici, anche se felici a metà”:
padre Angel Calvo conferma dall’isola di Basilan, nel sud delle Filippine, il rilascio
di una delle due volontarie rapite il mese scorso. “Esperancita Hupita – dice all'agenzia
Misna il missionario clarettiano - è stata liberata all’alba di oggi. Ha avuto molta
paura. Ha avuto paura anche la sua famiglia, che ha fatto di tutto per poter pagare
il riscatto chiesto dai sequestratori”. Operatrice dell’associazione cristiano-musulmana
‘Nagbilaab’, della quale padre Calvo è presidente, Esperancita era stata sequestrata
il 15 settembre nei pressi della cittadina di Tipo-Tipo. Ad annunciare il suo rilascio
è stato un funzionario del posto, secondo il quale la donna è stata accompagnata a
casa a bordo di una motocicletta. “Il pagamento di almeno una parte del riscatto chiesto
dai sequestratori – dice il missionario clarettiano – è stato decisivo per la liberazione
di Hesperancita”. Più difficile la situazione di Milet Mendoza, la volontaria ancora
nelle mani dei rapitori, dell’organizzazione non governativa ‘Mercy Malaysia’: “Lavorava
per un gruppo noto anche in diversi Paesi – spiega padre Calvo - ed è probabile che
i rapitori sperino di ottenere più denaro”. A Tipo-Tipo, insieme con altri cooperanti,
Hesperancita e Milet lavoravano a un progetto per l’infanzia. Secondo il missionario,
i sequestratori potrebbero far parte di uno dei tanti gruppi irregolari pronti a unirsi
all’una o all’altra delle formazioni armate attive a Basilan. Nell’isola hanno basi
sia il Fronte di liberazione islamico moro (Milf), un gruppo separatista impegnato
in un duro confronto politico e militare con il governo di Manila, che Abu Sayyaf,
un’altra sigla ribelle accusata di ‘terrorismo’ dal potere centrale. (R.P.)