2008-10-30 16:14:40

Debito, giustizia e solidarietà al centro di un convegno promosso a Roma dalla CEI


Sono oltre 1000 i progetti realizzati in Guinea Conakry e in Zambia per la cancellazione del debito estero. E' quanto emerso ieri a Roma durante il convegno sul tema "Debito, giustizia e solidarietà. Sette anni di impegno per una concreta prospettiva di progresso, di relazioni internazionali e di pace", promosso dalla CEI e dalla Fondazione Giustizia e Solidarietà. L'iniziativa della Fondazione fa seguito al forte appello lanciato nel 2000 da Giovanni Paolo II che diede il via ad importanti campagne per la cancellazione del debito. "Giustizia e Solidarietà" è nata infatti proprio sulla scia dell’impegno della Chiesa in aiuto ai Paesi più poveri. Il servizio di Francesca Sabatinelli.RealAudioMP3

Per la Fondazione Giustizia e Solidarietà uno degli impegni più forti è sicuramente stato il monitoraggio sull’azione internazionale, italiana compresa, di cancellazione del debito: sono state misurate le promesse del Giubileo e in questi giorni si discuterà su cosa resta da fare. Riccardo Moro direttore della Fondazione: 
“Là dove le cancellazioni sono state effettuate, vincolando la liberazione di risorse per la lotta alla povertà e coinvolgendo la società civile locale, abbiamo dei risultati positivi. Il numero di Paesi in cui questo è avvenuto, però, è troppo basso. Abbiamo la zona dell’Africa subsahariana, che è la parte più povera, che continua a pagare ogni anno per interesse e rate di rimborso cifre superiori a quelle che pagava prima che si attivassero iniziative di cancellazione. Allora se quei soldi erano stati giudicati eccessivi, non si capisce come l’Africa possa svilupparsi adesso, se quelle cifre sono diventate superiori”.

Sono stati realizzati importanti progetti di lotta alla povertà dalla Fondazione in due Paesi africani, Zambia e Guinea Konakri. Operazioni di conversione del debito definite un’esperienza innovativa nel panorama internazionale che hanno dato vita ad iniziative con la collaborazione di governo e società civile locale. Ancora Riccardo Moro: 
“Sia il processo di finanziamento, di selezione dei progetti, che la realizzazione è avvenuta con un protagonismo degli attori locali, in particolare per la Guinea. E' avvenuta anche con la capacità di coinvolgere persone che non sanno leggere e scrivere, ma che sono state accompagnate a formalizzare la scelta dei progetti che volevano realizzare. Sono state poi aiutate a metterli in pratica, grazie al finanziamento del fondo di conversione. Abbiamo in qualche modo sperimentato un'opportunità di costruire un sistema equo attraverso la ricostruzione di relazioni, che era stata un po’ la cifra del Giubileo”.







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