2008-10-29 15:41:29

Nuovo rapporto di Amnesty sulle violazioni dei diritti umani in Colombia


Almeno 1400 civili sono stati uccisi nel 2007 e nei casi in cui è stato individuato l’autore dell’omicidio, le forze di sicurezza sono risultate responsabili di almeno 330 casi, i paramilitari di circa 300 casi e la guerriglia di circa 260 casi; il numero degli sfollati è stato di 305 mila persone; almeno altre 190 sono state vittime di sparizione forzata da parte delle forze di sicurezza e dei paramilitari o sono state sequestrate dalla guerriglia. E’ questo il contenuto della denuncia di Amnesty International contro il governo di Bogotà. “’Lasciateci in pace!’ Civili presi di mira nel conflitto armato interno della Colombia”, è il titolo del nuovo rapporto sulle violazioni dei diritti umani presentato a Madrid dall’organizzazione. Amnesty ha accusato l’esecutivo del Paese latinoamericano di dare “un’immagine positiva della situazione dei diritti umani nel Paese, nonostante l’aumento di notizie relative a sfollamenti forzati, attacchi ad attivisti sociali e per i diritti umani e uccisioni da parte delle forze di sicurezza”. Il rapporto - ripreso dall'agenzia Sir - contenente uno studio completo sulla situazione dei diritti umani in Colombia e una serie di raccomandazioni rivolte al governo e alle forze della guerriglia, include storie di singole persone e gruppi colpiti dal conflitto. “Le autorità colombiane negano in modo assoluto, rifiutando persino di ammettere l’esistenza di un conflitto armato. La gente, però, ci racconta una storia diversa”, spiega Marcelo Pollack, ricercatore di Amnesty. L’organizzazione per i diritti umani ha quindi chiesto a tutte le parti coinvolte nel conflitto colombiano di “mostrare la volontà politica di porre fine agli abusi” sollecitando anche l’intervento della comunità internazionale. (F.A.)







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