Procedere insieme con entusiasmo ed efficacia sulla via dell’unità di tutti i cristiani:
questo l’auspicio espresso dal cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione
per le Chiese Orientali, in visita in Armenia nei giorni scorsi. Il porporato ha guidato
una delegazione della Santa Sede che si è recata nel Paese in occasione della consacrazione
del “santo myron”, l’olio del crisma per le celebrazioni sacramentali: un appuntamento
che raccoglie, ogni sette anni, nell’ultima domenica di settembre, gli armeni di tutto
il mondo. A presiedere il rito, che si è svolto a Yerevan, nella storica cattedrale
di Santa Etchmiadzin, è stato il Patriarca Karekin II, Catholicos supremo di tutti
gli armeni. Presenti anche il Patriarca ecumenico Bartolomeo I, i metropoliti ed i
vescovi del sinodo della Chiesa armena, i rappresentanti di tutte le Chiese e comunità
cristiane, e numerose autorità dello Stato, tra cui il presidente della Repubblica
armena, Serzh Sargsyan. La visita del cardinale Sandri ha visto anche l’omaggio al
Memoriale del sacrificio del popolo armeno: qui, Karekin II, il porporato e gli altri
delegati hanno pronunciato una preghiera per i cristiani fedeli a Cristo fino al dono
supremo della vita. Visitando il vicino museo, inoltre, il cardinale Sandri ha potuto
vedere l’originale della supplica autografa di Benedetto XV, indirizzata all’imperatore
ottomano a favore delle vittime. Inoltre, sempre a Yerevan, si è svolta una celebrazione
ecumenica nella nuova cattedrale, in cui sono custodite le reliquie di San Gregorio
l’Illuminatore, colui che, nel 301, convertì al cristianesimo il popolo armeno. I
sacri resti di San Gregorio armeno provengono dall’omonima chiesa di Napoli e furono
recate in dono nel Paese da Giovanni Paolo II. In un clima di grande cordialità, il
cardinale Sandri ha portato ai pastori e ai fedeli armeni il saluto e l’augurio orante
di Benedetto XVI, esprimendo apprezzamento per la testimonianza cristiana offerta
nel corso dei secoli e per la missione ecclesiale in atto in tutto il mondo. La delegazione
della Santa Sede è stata poi ricevuta dal Catholicos, che ha confermato tutta la sua
rispettosa e fraterna considerazione per il Papa e la Chiesa cattolica. Dal suo canto,
il prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali ha ringraziato per la recente
visita in Vaticano e alla stessa Congregazione compiuta da Karekin II, presentando
il nuovo trittico del Pontificato quale dono personale di Benedetto XVI al Catholicos.
Insieme ai due Patriarchi e agli altri delegati ecumenici, il cardinale Sandri è stato
poi ricevuto dal presidente della Repubblica armena. Un altro momento di preghiera
si è svolto, inoltre, nella parrocchia della capitale: qui, il porporato ha avuto
modo di incontrare i sacerdoti, i religiosi e le religiose e di confrontarsi con loro
sulla situazione ecclesiale locale, con particolare riferimento alla condizione minoritaria,
alla dispersione sul territorio delle piccole comunità, all'esiguità degli operatori
pastorali e alla necessità di luoghi per il culto e le attività comunitarie. Una situazione
però, è emerso, che non ferma la generosa missione della Chiesa cattolica armena.
Successivamente, il cardinale Sandri ha rivolto parole di incoraggiamento nell’impegno
cristiano, vocazionale e culturale, ai giovani seminaristi del Centro dei padri mechitaristi,
ovvero i religiosi cattolici fondati dall’abate Mechitar nel XVIII secolo, per incrementare
la spiritualità e la cultura dell’Armenia cristiana. Il viaggio del cardinale Sandri
si è quindi concluso con la celebrazione della Messa nella cappella delle suore di
Madre Teresa di Calcutta, definita dal porporato “una piccola cattedrale dell’amore”.
Sulla scia della beata, la struttura accoglie, infatti, bambini disabili, senza alcuna
distinzione di appartenenza religiosa. (A cura di Isabella Piro)