Inaugurato l’anno accademico alla Pontificia Università Lateranense
Introdotta dalle note del “Veni Creator”, si è svolta questa mattina la solenne inaugurazione
del nuovo anno accademico della Pontificia Università Lateranense. Ad introdurre la
prolusione del rettore dell’ateneo, mons. Rino Fisichella, il saluto del cardinale
Agostino Vallini, Vicario generale del Papa per la diocesi di Roma e cancelliere dell’ateneo,
presente per la prima volta alla cerimonia. Una ricerca appassionata della verità:
è in questa chiave che fede e ragione si coniugano nella vita e nell’esperienza accademica
per favorire il progresso del sapere e rispondere in maniera efficace alle sfide dei
tempi moderni. E’ quanto emerso in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno accademico
della Pontificia Università Lateranense. Nel suo saluto ai presenti, il cardinale
Agostino Vallini, anche in qualità di Gran Cancelliere dell’Ateneo, ha sottolineato
come a fronte dello smarrimento spirituale che attraversa l’odierna società, dove
il pensiero metafisico sembra cedere il passo al pensiero debole, la luce della fede
debba illuminare e sostenere la riflessione accademica e l’attività di ricerca. Agli
studenti il porporato ha rivolto l’invito a lasciarsi inondare dal desiderio del sapere,
per fuggire la superficialità e non accontentarsi del poco, perché se l’ardore tenace
può condurre ben oltre i propri sogni, l’impegno nello studio condotto nella prospettiva
di fede è già occasione di servizio a Dio e alla Chiesa. Ed un’esortazione alla ricerca
della verità è giunta inoltre dal rettore magnifico dell’Ateneo, mons. Rino Fisichella.
Citando il Santo Padre, nel messaggio al Congresso internazionale voluto per celebrare
i dieci anni dell’enciclica Fides et ratio, il presule ha ricordato che le varie culture
diventano feconde quando si aprono alla verità e che la ricerca appassionata della
verità, mediante le vie proprie della ricerca accademica, sia l’obiettivo che più
degli altri connota il ruolo e la natura dell’Università. Citando ancora Benedetto
XVI, mons. Fisichella ha ribadito che una cultura veramente positivista che rimuovesse
come non scientifica la domanda circa Dio, sarebbe la capitolazione della ragione
e quindi un tracollo dell’umanesimo. Tra le sfide che interpellano oggi il mondo accademico,
il presule ha infine ricordato l’emergenza educativa, rispetto alla quale solo l’impegno
congiunto delle agenzie formative – ha detto – può veicolare con forza e coerenza
valori condivisi, per educare i giovani alla ricerca della verità e all’esercizio
della vera libertà. (A cura di Claudia Di Lorenzi)