Gli imprenditori cristiani chiedono al Cile di affrontare la crisi economica secondo
principi etici
L'Unione Sociale degli Impresari Cristiani (USEC) si è unita all'appello dei vescovi
cileni chiedendo, in un comunicato destinato al governo, di affrontare la crisi economica
agendo secondo i principi etici. Il rispetto per la dignità dei lavoratori, la salvaguardia
del lavoro e la giusta remunerazione, l'attenzione per le famiglie e lo sviluppo globale
del paese sono i criteri, secondo l’USEC, che vanno anteposti a qualsiasi decisione.
L’associazione ha inoltre chiesto – rende noto l’agenzia Fides - “di stabilire un
dialogo fecondo e permanente con il governo, i lavoratori e i rappresentanti sociali,
come con la Chiesa, mirando a delineare azioni comuni”. Gli imprenditori cristiani
hanno anche messo in luce le difficoltà del Paese dovute all’attuale e restrittiva
legislazione lavorativa che favorisce la riduzione dei posti di lavoro. Nel suo messaggio
l'USEC segnala che per permettere ai poveri di partecipare alla crescita del Paese,
è necessario che lo Stato offra loro accesso all'abitazione, alla salute ed all’educazione
ed ha aggiunto che in tempi di crisi, dove il ruolo sociale dell'impresa viene messo
alla prova, “principi come la partecipazione e la solidarietà permettono di affrontare
scenari di incertezza in una cornice morale adeguata per il discernimento e la ricerca
del Bene Comune”. (F.A.)