2008-10-29 15:47:23

Convegno al Seraphicum sul Concilio Vaticano II nel pontificato di Giovanni Paolo II


Sono stati numerosi gli interventi di ieri nel corso del Convegno internazionale: “Cristo, Chiesa, Uomo: il Vaticano II nel pontificato di Giovanni Paolo II”, in corso al Seraphicum di Roma fino a domani. Come riferisce il Sir, il cardinale Stanislaw Dziwisz, arcivescovo di Cracovia, ha ricordato come Papa Wojtyla considerava il Concilio “un evento ecclesiale ma anche spirituale” che partiva dalla consapevolezza che “solamente Cristo, il suo amore e la libertà che scaturisce da esso, potevano scuotere le coscienze, forse anche intorpidite, dell’uomo e della donna del nostro tempo”. La diversità sessuale umana è stata invece al centro dell’intervento del cardinal Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, per il quale “l’insignificanza” di tale differenza rappresenta il “più grave errore antropologico di cui si avvelena la post-modernità”. Il porporato ha parlato di una “sconnessione operata nella e dalla post-modernità fra matrimonio e famiglia e natura della persona umana” che “ha condotto e sta conducendo verso una totale artificializzazione della famiglia e del matrimonio” pensati come mere “convenzioni” sociali, la cui definizione “è esclusivamente il frutto del consenso sociale”. Infine nell’intervento del cardinal Paul Poupard, presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura e del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso, si è sottolineato il compito culturale della Chiesa che è quello di “garantire la priorità dell’etica sulla tecnica, il primato della persona sulle cose e la superiorità dello spirito sulla materia”. Parlando dell’attualità del Vaticano II, ha poi aggiunto come sia sempre più diffusa la tendenza “soprattutto nei Paesi e nelle culture occidentali, a trascurare sempre più l’aspetto religioso, a relegarlo ai margini della propria vita”. (B.C.)







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