Emozione e gioia in Africa per il prossimo viaggio di Benedetto XVI in Camerun e Angola.
Interviste con i nunzi apostolici dei due Paesi, mons. Ariotti e mons. Becciu
In Africa, è stato accolto con entusiasmo l’annuncio del viaggio apostolico in Camerun
e in Angola, per il marzo 2009, dato da Benedetto XVI domenica scorsa durante la Messa
conclusiva del Sinodo dei Vescovi, nella Basilica di San Pietro. Il servizio di Amedeo
Lomonaco:
Il primo
viaggio del Papa in Africa è un messaggio di speranza dato ad un continente per il
quale il Pontefice ha più volte auspicato “la promozione di uno sviluppo duraturo”.
In Camerun, l’occasione della visita è la consegna del documento preparatorio del
Sinodo dei vescovi sull’Africa, in programma ad ottobre 2009 in Vaticano. L’annuncio
è stato accolto con grande entusiasmo nel Paese, come spiega il nunzio apostolico
in Camerun, mons. Eliseo Antonio Ariotti: “Questa
visita del Santo Padre, la prima di Benedetto XVI in Africa, è un segno di continuità:
nel 1995, Giovanni Paolo II aveva portato l’Esortazione apostolica ‘Ecclesia in Africa’.
La notizia di Benedetto XVI che viene in Camerun per dare alle Conferenze episcopali
dell’Africa il nuovo strumento di lavoro per il prossimo Sinodo è stata accolta veramente
con grande gioia e con grande entusiasmo”.
Domenica scorsa, il Papa
ha anche affermato che essere discepoli di Cristo significa mettere in pratica il
“comandamento dell’amore”, un amore concretamente “testimoniato nei rapporti tra le
persone”. Il prossimo da amare - ha spiegato il Santo Padre - “è anche il forestiero,
l’orfano, la vedova e l’indigente, quei cittadini cioé che non hanno nessun difensore”.
Parole che, se riferite in particolare all’Africa, indicano l’urgenza di volgere ancor
di più lo sguardo missionario della Chiesa e quello solidale dei governi verso questo
continente. Mons. Ariotti:
“Tutti i Paesi dell’Africa stanno vivendo
questo momento difficile. Tanta gente vuole abbandonare il continente, ma bisogna
incoraggiare le popolazioni a dare il meglio per il proprio sviluppo sociale. Credo
che il Camerun, come Paese dell’Africa centrale relativamente in pace che cerca di
risolvere i propri problemi, possa essere anche un esempio di amore fraterno. La speranza
è che questo amore fraterno, al quale il Santo Padre si è ispirato, possa essere -
annunciato qui dal Camerun - un valore che incoraggerà tutti i Paesi dell’Africa”.
Dopo
il Camerun, il viaggio apostolico in Africa proseguirà in Angola. Nel Paese affacciato
sull'Atlantico, l’annuncio è stato accolto con sorpresa ed emozione dalla popolazione,
duramente colpita dalla drammatica esperienza di una guerra civile terminata solo
pochi anni fa. La speranza è che il viaggio del Papa nello Stato africano,
il primo Paese subsahariano a ricevere l’annuncio evangelico, possa consolidare
il processo di pace iniziato nel 2002 e promuovere un autentico sviluppo. E’ quanto
sottolinea il nunzio apostolico in Angola, mons. Giovanni Angelo Becciu:
“La
visita del Papa è vista come un momento per consolidare anche lo sviluppo socioeconomico
che il Paese sta conoscendo. Si spera che la voce del Papa possa dare nuove strade
da percorrere per un maggior rispetto della giustizia sociale. In tutti c’è la sensazione
che la scelta del Santo Padre di venire in Angola sia stata una risposta al loro impegnarsi
per far uscire il Paese dai periodi bui”.
Il viaggio del Papa in Angola
è legato al 500.mo anniversario dell’evangelizzazione nel Paese. Nello Stato subsahariano,
la Chiesa può fare affidamento sulla ricchezza delle vocazioni e della fede. Mons.
Becciu:
“La realtà della Chiesa oggi in Angola conosce momenti anche
di difficoltà, ma c'è una fioritura continua di comunità nuove, di vocazioni: c’è
grande fervore ed entusiasmo nella gente, nella fedeltà alla Chiesa e al Vangelo.
Ci sono tante altre realtà consolanti e confortatrici”.