Sfila a Lima la processione del Signore dei Miracoli
Sale l’attesa nella comunità cattolica di Lima per la sfilata della penultima processione
del Señor de los Milagros, che si terrà domani per le strade del centro storico della
capitale del Perù. Si tratta di una grande festa di fede, alla quale partecipano
centinaia di migliaia di persone, che dal Paese dell’America Latina si è diffusa in
tutto il mondo. Il mese “morado” (viola) si chiuderà, il primo novembre, con il ritorno
dell’immagine del Signore dei Miracoli nel Santuario delle Nazzarene, dove vi resterà
fino al prossimo ottobre. Tuttavia nel corso dei prossimi 12 mesi, la confraternita
del Signore dei Miracoli, l’hermandad, continuerà a lavorare per mantenere vivo lo
spirito che si generò fin dall’inizio fra i “fratelli”. La storia di carità, all’origine
di questa tradizione peruviana, ha inizio nel XVII secolo, quando a Lima arrivarono
gli schiavi africani e crearono una sorta di associazione di mutuo soccorso dove
riunirsi, cantare, condividere la dolorosa lontananza dalla propria terra d’origine.
“Tutto nasce da uno schiavo 'angola', come li chiamavano allora. Non conosceva Gesù,
ma la sua mano fu illuminata e plasmò l’immagine su una parete”, racconta il “maggiordomo
generale” dell’hermandad, José Soto Parra. Secondo l’opinione dello storico José
Antonio Benito, dell’Università cattolica di Lima, i cosiddetti schiavi “angola” verso
il 1650 si erano riuniti e avevano costituito la “Confraternita della zona di Pachacamilla”,
dove oggi sorge il monastero delle Nazzarene e la sede dell’hermandad. Il 13 novembre,
cinque anni dopo, un violento terremoto scosse Lima distruggendo migliaia di edifici.
Le case vicine crollarono, ma il muro dove era stata dipinta l’immagine di Cristo
crocifisso restò in piedi. La confraternita del Signore dei Miracoli vera e propria
– racconta ancora Soto Parra – nasce nel 1651, quando viene celebrata la prima Messa
di fronte al dipinto. Nel 1671, dopo un nuovo terribile sisma, una copia dell’affresco
viene portata in processione per la prima volta e a partire da quel momento la devozione
è cresciuta insieme all’hermandad, sempre più aperta a tutte le etnie. Fra gli “hermanos”
aiutarsi è un principio quotidiano: l’anno scorso, dopo il terribile terremoto del
15 agosto nella zona a sud di Lima, la confraternita aveva risposto immediatamente
alle richieste di aiuto. L’unico criterio per entrare nella confraternita è la devozione
per il Signore dei Miracoli. I fratelli con maggiori possibilità economiche appoggiano
i più deboli. La solidarietà tra i componenti continua fino all’ultimo giorno di vita.
“Versiamo una somma perché tutti abbiano un funerale decoroso e un luogo per la sepoltura”.
La confraternita, annualmente, nel mese di ottobre, visita i cimiteri dove si trovano
i membri per portare la propria preghiera. (F.A.)