Il saluto e il grazie del Papa ai vescovi partecipanti al Sinodo. In mattinata pubblicato
l'elenco finale delle Proposizioni sinodali sulla Parola di Dio. Domani mattina il
Papa celebrerà la Messa nella Basilica di San Pietro a conclusione dell'Assemblea
Giornata di lavori conclusiva per il Sinodo dei Vescovi su “La Parola di Dio nella
vita e nella missione della Chiesa”. Stamani, nel corso della 23.ma Congregazione
generale, i Padri sinodali hanno approvato le 55 Proposizioni finali emendate. Il
documento, redatto in latino, è riservato esclusivamente al Santo Padre, che lo utilizzerà
per elaborare l’Esortazione post-sinodale. Tuttavia, il Papa ha autorizzato la pubblicazione
in italiano di una bozza provvisoria delle Proposizioni. Al termine della Congregazione,
il Papa ha pranzato insieme ai vescovi partecipanti al Sinodo rivolgendo loro un
saluto e un ringraziamento per il lavoro svolto. Questo il testo pronunciato dal Benedetto
XVI:
Cari fratelli nell'Episcopato e nel sacerdozio, cari fratelli e sorelle, il
Sinodo sta per finire, ma il camminare insieme sotto la guida della Parola di Dio
continua. In questo senso, siamo sempre anche in «sinodo», in cammino comune al Signore
sotto la guida della Parola di Dio. L'Instrumentum laboris aveva parlato della
polifonia delle Sacre Scritture. E mi sembra possiamo dire che adesso, nei contributi
di questo Sinodo, abbiamo anche sentito una bella polifonia della fede, una sinfonia
della fede, con tanti contributi, anche da parte dei delegati fraterni. Così abbiamo
realmente sentito la bellezza e la ricchezza della Parola di Dio. È stata anche
una scuola dell'ascolto. Abbiamo ascoltato gli uni gli altri. È stato un ascolto reciproco.
E proprio ascoltandoci gli uni gli altri abbiamo imparato meglio ad ascoltare la Parola
di Dio. Abbiamo fatto esperienza di come sia vera la parola di san Gregorio Magno:
la Scrittura cresce con chi la legge. Solo alla luce delle diverse realtà della nostra
vita, solo nel confronto con la realtà di ogni giorno, si scoprono le potenzialità,
le ricchezze nascoste della Parola di Dio. Vediamo che nel confronto con la realtà
si apre in modo nuovo anche il senso della Parola che ci è donata nelle Sacre Scritture. Così
siamo realmente arricchiti. Abbiamo visto che nessuna meditazione, nessuna riflessione
scientifica può da sé tirare fuori da questa Parola di Dio tutti i tesori, tutte le
potenzialità che si scoprono solo nella storia di ogni vita. Non so se il Sinodo
è stato più interessante o edificante. In ogni caso è stato commovente. Siamo arricchiti
da questo ascolto reciproco. Nell'ascoltare l'altro, ascoltiamo meglio anche il Signore
stesso. E in questo dialogo dell'ascoltare impariamo poi la realtà più profonda, l'obbedienza
alla Parola di Dio, la conformazione del nostro pensiero, della nostra volontà al
pensiero e alla volontà di Dio. Un'obbedienza che non è attacco alla libertà ma sviluppa
tutte le possibilità della nostra libertà. Sono arrivato adesso al punto di dover
ringraziare tutti quelli che hanno lavorato per il Sinodo. Non oso adesso elencare
tutti i singoli che hanno operato, perché dimenticherei certamente molti. Ma ringrazio
tutti per il grande lavoro che hanno fatto: i presidenti delegati, il relatore, con
il suo segretario aggiunto, tutti i relatori, i collaboratori, i tecnici, gli esperti,
gli uditori e le uditrici, dai quali abbiamo imparato cose commoventi. Un cordiale
grazie a tutti. Sono un po' inquieto, perché mi sembra che abbiamo violato il diritto
umano di alcuni al riposo notturno e anche al riposo della domenica, perché sono realmente
diritti fondamentali. Dobbiamo riflettere su come migliorare nei prossimi Sinodi questa
situazione. Vorrei dire grazie adesso anche alla ditta che ci ha preparato questo
meraviglioso pranzo e a tutti coloro che hanno servito. Grazie per questo dono. Adesso
dobbiamo cominciare a elaborare il documento post-sinodale con l'aiuto di tutti questi
testi. Sarà anche questa una scuola di ascolto. In questo senso rimaniamo insieme,
ascoltiamo tutte le voci degli altri. E vediamo che solo se l'altro mi legge la Scrittura,
io posso entrare nella ricchezza della Scrittura. Abbiamo sempre bisogno di questo
dialogo, di ascoltare la Scrittura letta dall'altro nella sua prospettiva, nella sua
visione, per imparare insieme la ricchezza di questo dono. A tutti auguro adesso
un buon viaggio e grazie per tutto il vostro lavoro.
Domani alle 9.30,
nella Basilica di San Pietro, il Papa presiederà la Santa Messa conclusiva della XII
Assemblea generale ordinarie del Sinodo. La nostra emittente seguirà in diretta l’evento
a partire dalle ore 9.20. Ma sui lavori di oggi, ecco il servizio di Isabella Piro:
E’ giunta
in porto, la barca di San Pietro rappresentata dall’Aula del Sinodo. Una barca guidata
dal suo successore, Benedetto XVI, e sospinta dal soffio dello Spirito Santo. E nel
porto ha trovato quello che cercava, ovvero le 55 Proposizioni finali. In esse, risuonano
gli spunti di riflessioni emersi più frequentemente durante i lavori. Largo spazio,
quindi, alla necessità di diffondere e inculturare la Bibbia tra tutti i popoli della
Terra. Un compito in cui le famiglie, i missionari, ma anche gli strumenti di comunicazione
sociale possono essere di grande aiuto. Così come le traduzioni della Bibbia nelle
lingue locali, sempre più necessarie. Da segnalare la Proposizione 13, che pone in
risalto il rapporto tra Parola di Dio e Legge naturale, scritta nel cuore di ogni
persona. Nutrita del Verbo divino, essa aumenta e permette il progresso della coscienza
morale. Quindi, ribadito il legame tra Parola di Dio e liturgia, così come l’importanza
delle omelie, ispirate dal Verbo divino. Per questo, il Sinodo auspica l’elaborazione
di un “Direttorio sull’omelia” che aiuti i predicatori nel ministero della Parola
di Dio. Poi, spazio alle donne, delle quali è riconosciuta l’importanza nella trasmissione
della fede in famiglia e nella catechesi. Si auspica, inoltre, che il ministero del
lettorato biblico sia aperto anche a loro. E ancora, le Proposizioni ribadiscono l’importanza
della Liturgia delle Ore e delle piccole comunità ecclesiali, in cui si possa ascoltare,
studiare e meditare la Parola di Dio. Centrale, quindi, la Proposizione 22, in cui
si raccomanda la pratica della Lectio divina e si chiede che la lettura orante comunitaria
delle Scritture sbocchi in un impegno di carità.
Poi,
il tema dell’esegesi biblica, a cui sono dedicate tre Proposizioni: in sostanza, il
Sinodo ribadisce la necessità di due livelli esegetici, quello storico-critico e quello
che guarda alla natura divina, che facciano riferimento all’unità di tutta la Scrittura,
alla tradizione viva della Chiesa e all’analogia di fede. L’invito, quindi, è che
si superi il dualismo tra esegeti e teologi. Proposizioni specifiche sono poi riservate
ai giovani, ai presbiteri e alla Pastorale della Salute: per i malati, l’auspicio
è che la Parola di Dio li aiuti a scoprire, attraverso la fede, che la loro sofferenza
li rende capaci di partecipare alla sofferenza redentrice di Cristo. Quindi, il compito
missionario di annuncio della Buona Novella viene affidato a tutti i battezzati, discepoli
di Gesù Cristo, mentre si ribadisce il vincolo tra Parola di Dio e arte liturgica,
in particolare nelle Chiese, e il legame tra Parola di Dio e cultura: il Verbo divino,
infatti, può aiutare la scienza nelle sue scoperte. E ancora: le Proposizioni mettono
in guardia da interpretazioni fondamentalistiche della Scrittura, che ignorano la
mediazione umana del testo ispirato. E attenzione è riservata anche al fenomeno delle
sètte, che promettono una felicità illusoria. Poi, la Missio ad gentes, in cui si
ribadisce che la Chiesa deve andare verso tutti e continuare a difendere il diritto
e la libertà delle persone di ascoltare la Parola di Dio, anche a rischio di persecuzioni.
Quindi, il tema del dialogo con gli ebrei, i musulmani, le altre religioni, dialogo
da basare sulla piattaforma comune della Bibbia e da inserire nel contesto della liberà
religiosa e del rispetto dei diritti dell’uomo e della donna. Spazio anche all’unità
dei cristiani, con un ringraziamento speciale per il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli
Bartolomeo I per la sua presenza al Sinodo, e una citazione anche per un appello per
la salvaguardia del Creato. Infine, le Proposizioni si concludono con un omaggio a
Maria, Madre di Dio e Madre della Fede.
Ma qual è
stato il clima di lavoro del Sinodo? Ascoltiamo il cardinale Marc Ouellet,
arcivescovo di Québec e Relatore generale dell’assise, intervenuto in tarda mattinata
al colloquio con i giornalisti nella Sala Stampa vaticana:
"Il
Sinodo è stato veramente un’esperienza di unità, abbiamo veramente camminato insieme,
abbiamo approfondito tante questioni, ci siamo ascoltati gli uni con gli altri. Non
ci sono stati schieramenti, ma veramente un’attenzione alla Parola di Dio e alla necessità,
all’urgenza oggi di proclamarla".
Un Sinodo, è stato
detto in Sala Stampa, che ha ribadito con forza la centralità della Parola di Dio,
come ha affermato mons. Filippo Santoro, vescovo di Pétropolis
e membro della Commissione per l’Informazione del Sinodo:
"L’aspetto
più grande è questa precisazione: la Parola di Dio è una Persona viva, la Parola di
Dio non è appena un Libro, uno scritto: la Parola di Dio è Uno che noi incontriamo
e che risponde alle domande che abbiamo, a quello che l’uomo di oggi cerca, al desiderio
di qualcosa che permanga e che vinca l’usura del tempo, che permanga per sempre. Perciò
il valore di questa Parola è come una proposta per le persone di oggi, per la vita
di oggi. L’identificazione della Parola con un fatto vivo, come gli apostoli lo incontravano
- era quel Volto, quell’Uomo - è un fatto vivo oggi, presente nei testimoni".
Sempre
in conferenza stampa mons. Laurent Monsengwo Pasinya, presidente
della Conferenza episcopale della Repubblica Democratica del Congo e segretario speciale
del Sinodo, ha indicato alcuni obiettivi dell'Assemblea: "Vogliamo
che la Parola di Dio entri dappertutto, vogliamo che ciascuno abbia la sua Bibbia
e vogliamo quindi pure formare tutti a poter leggere la Bibbia e a leggerla bene.
E' anche importante la formazione alla lettura: occorre saper leggere durante le liturgie.
Quelli che leggono durante le Messe che lo facciano bene, perché tutti sentano bene
la Parola di Dio e che la Parola non vada perduta, perché non c’è l’acustica o perché
si legge male".
Ed ora dunque che i lavori sono
finiti, non resta che affrettarsi per portare nel mondo la Parola di Dio, Parola di
vita e di salvezza.