Donate dal Papa ai Padri Sinodali le riproduzioni di alcune pagine tratte dal "Papiro
Bodmer", il più antico manoscritto al mondo contenente i Vangeli di Luca e Giovanni
Un dono straordinario come straordinario è l’originale dal quale è stato tratto: il
Papiro Bodmer, risalente alla fine del II secolo d. C. o poco dopo, sul quale è scritta
la versione più antica dei Vangeli di Luca e Giovanni. Una riproduzione di due pagine
di questo prezioso manoscritto - realizzata dall’editore madrileno “Testimonio Editorial”
- è stata donata ieri da Benedetto XVI ai Padri sinodali, accompagnata da una nota
esplicativa del cardinale Raffaele Farina, archivista e bibliotecario di Santa Romana
Chiesa. I particolari nel servizio di Alessandro De Carolis:
(musica) Trentasei
bifogli di papiro sovrapposti, per un totale di 144 pagine: così doveva presentarsi,
circa 1900 anni fa, questo antesignano del moderno libro, poi denominato con la sigla
P75 o più comunemente conosciuto come “Papiro Bodmer”, dal nome del bibliotecario
svizzero Martin Bodmer, che lo acquisì dopo la metà del 1950, qualche anno dopo il
sensazionale rinvenimento di quei fogli. Scritto probabilmente in origine per
una piccola comunità di cristiani egiziani di lingua greca per un normale uso di tipo
liturgico - la lettura dei Vangeli durante le celebrazione eucaristica, una prassi
già definita all’epoca, come riconoscono anche i Padri della Chiesa - oggi il Papiro
Bodmer rappresenta per la Chiesa e la cristianità contemporanee un delicato ma soprattutto
- secondo le parole del cardinale Farina - eccezionale “gioiello”, le cui pagine donate
in copia ai Padri sinodali sono “un campione della qualità del testo” tramandato dal
Papiro e una ulteriore dimostrazione, precisa il porporato, “della cura con la quale
la Chiesa ha preservato il tenore originale delle Sacre Scritture”. Nascosto
per secoli in un poggio accanto al fiume Nilo assieme ad altri documenti, questo papiro
neotestamentario è divenuto proprietà della Biblioteca Apostolica Vaticana nel 2006,
donato e presentato a Benedetto XVI da Frank J. Hanna III, nell’udienza del 22 gennaio
2007. Un prezioso reperto, dunque, che si aggiunge ai molti “preziosi tesori” già
in possesso della Biblioteca, la quale - sin da quando Papa Nicolò V ne istituì
nel 1451 il primo nucleo - è sempre stata fedele al mandato di arricchire, custodire
e preservare con ogni cura i tesori culturali ad essa affidati e di metterli a disposizione
di studiosi qualificati. (musica) In
particolare, le due pagine del Papiro Bodmer donate in facsimile dal Papa ai Padri
Sinodali - il “Padre Nostro” del Vangelo di Luca e il “Prologo” del Vangelo di Giovanni
- hanno un valore particolarmente significativo per i cardinali e i vescovi impegnati,
nelle ultime tre settimane, su tematiche legate alla Bibbia e alla sua trasmissione.
Grazie al Papiro, scrive il cardinale Farina, si deduce che la preghiera del Padre
Nostro così come riportata dall’evangelista Luca sia addirittura più antica di quella
del Vangelo di Marco, da sempre invece recitata nelle assemblee cristiane e dunque
considerata versione di riferimento. Il Prologo giovanneo, da
parte sua, oltre a offrire elementi di grande valore da un punto di vista filologico,
è “forse - afferma il cardinale Farina - la più importante del papiro, non
tanto per il testo che trasmette, ma, piuttosto, per il fatto che è la prima testimonianza
manoscritta dell'esistenza di un canone dei quattro Vangeli”. La scelta dei due passi,
conclude il bibliotecario di Santa Romana Chiesa, “non è casuale; è, invece, significativa
e indovinata. Essa - spiega - è stata voluta dal donatore del papiro, che al momento
della pubblicazione dei Lineamenta della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo
dei Vescovi, il 25 gennaio 2007, ha subito pensato ad un dono particolare da offrire
al Santo Padre e in vista del Sinodo dei Vescovi”. (musica)