La Chiesa costaricana: i politici cattolici si oppongano alle leggi contrarie alla
fede e alla morale
Continuare a essere "difensori del diritto alla vita di ogni essere umano, dal suo
concepimento fino alla morte naturale, e della famiglia, nella sua unità ed integrità".
E’ il compito affidato ai deputati cattolici del Costa Rica da mons. Hugo Barrantes
Ureña, arcivescovo di San José e presidente della Conferenza Episcopale del Paese.
Durante un incontro con i politici, il presule ha ricordato che "quando l'azione politica
riguarda principi morali che non ammettono deroghe, eccezioni o compromesso alcuno,
allora l'impegno dei legislatori cattolici diventa più evidente e gravemente necessario".
Pur non indicando soluzioni, ha evidenziato che la loro azione deve essere sempre
“al servizio della promozione integrale della persona e del bene comune" e, come riporta
la Fides, ha mostrato preoccupazione per alcuni disegni di legge “che contengono alcuni
aspetti che apertamente attentano alla famiglia e alla vita umana, secondo la fede
cristiana e secondo quello che è disposto dall’ordinamento giuridico nazionale”. In
particolare il riferimento è alla legalizzazione di unioni civili tra persone dello
stesso sesso e la promozione di ogni metodo di contraccezione compreso l’aborto. In
tutti i progetti, dunque, - ha concluso mons. Barrantes - il comune denominatore sono
i "diritti sessuali" ed il tentativo di imporre una concezione della persona ridotta
all’aspetto erotico, senza che sia accompagnato dall'amore 'agape'. (B.C.)